IL MESSAGGERO - Un giornalista è un uomo come un altro, quindi non può essere mai imparziale, sostiene un maestro del giornalismo, Eugenio Scalfari. E aggiunge: Limportante è che dichiari al lettore la sua posizione.Teoria eticamente corretta, ma che raramente viene praticata dalla categoria. Né nel settore politico,
A Sky, la divisione è netta. Si comincia dal telecronista principe, Fabio Caressa, romanista per la pelle, in contrasto con il lazialissimo Stefano De Grandis. A spalleggiare il primo ci sono Massimo Tecca, Angelo Mangiante e Stefano Impallomeni, al fi anco del secondo Matteo Petrucci (fi glio del presidente del Coni, Gianni, anchegli biancoceleste) e di una insospettabile Raffaella Cesaroni, conduttrice di SkySport24.
Nelle altre reti tv le squadre sono ben definite. Comandano il drappello laziale il direttore di Rai 1, Mauro Mazza, e il suo omologo del Tg5, Clemente Mimun. Al loro seguito, Gianni Bezzi, Gianpiero Galeazzi, Gabriele La Porta e tre volti noti del Tg3: Fabio Cortese, Paola Sensini e Giovanna Botteri, che trepida da New York.
Di fede giallorossa Paolo Liguori, uno dei direttori Mediaset, e in Rai il direttore del Tg2 Marcello Masi, ma anche Iacopo Volpi, Marco Mazzocchi, Gianni Cerqueti, Massimo Caputi. Di fede biancoceleste, da sempre, Pietro Pasquetti, vicedirettore del Tg3 e e responsabile dello sport di tutte e venti le regioni italiane.
Venendo alla radio, romanista Carlo Zampa, che conduce il programma Popolo Giallorosso sull'emittente radiofonica locale Rete Sport.; come Stefano Petrucci, da tempo prestato a Tele Radio Stereo. Tra i tifosi della Lazio? Franco Melli, di Radio Radio, come il suo collega Furio Focolari. A Radiosei, invece, Alessio Buzzanca conduce con Stefano Pantano "Non mollare mai", un nume, una certezza.