Porte girevoli

14/11/2012 alle 08:43.

CORSPORT (F. PASTORE) - E’ un duro lavoro, ma qualcuno lo deve pur fare. Tranne rare (o brevi) parentesi, nella Roma del dopo-Tancredi il ruolo del portiere si è appesantito di responsabilità sempre maggiori. Errori e orrori hanno contraddistinto la storia degli estremi difensori degli ultimi due decenni. La papera con la quale Goicoechea

 
FRONTE DEL Eppure la storia sembrava promettere bene. San Siro, dicembre 1987. Contro il Milan di Sacchi, la Roma si difende come può. Fin quando dalla curva rossonera piovono due petardi su Tancredi, che perde i sensi. Al suo posto entra un giovanissimo Peruzzi, promessa della Primavera non ancora maggiorenne. Il ragazzino non si fa intimorire e capitola solo su rigore di Virdis. Quella milanese resta l’unica presenza della stagione, però l’anno successivo il ragazzone di Blera costituisce un’alternativa più che valida. (...)

Nel 1989 approda a Trigoria Cervone, che tra alterne fortune occuperà il ruolo per otto stagioni. (...)

(NUMERO) UNO SU MILLE CE LA FA - A cavallo tra le ere Viola e Sensi, sono tanti i portieri che si succedono alle spalle di Cervone. Nessuno riesce però a portargli via il posto. Non il giovane Tontini, che debutta nella stagione del Flaminio, ma ferma le sue presenze alla giornata dell’esordio. Non Zinetti, che in tre anni non supera le 30 partite. Non Berti, meteora nella disgraziata stagione trascorsa sotto la guida di Carlos Bianchi. E nemmeno Sterchele, arrivato con le stimmate del talento da Vicenza, ma passato da Roma senza lasciare traccia. (...)

 

PORT...IERI, OGGI E DOMANI - L’allenatore friulano chiede e ottiene Antonioli. L’inizio dell’avventura è incoraggiante, ma l’anno dello scudetto il punto debole sembra essere proprio tra i pali. Autore di qualche goffo intervento, l’ex milanista viene beccato dal pubblico dell’Olimpico al punto da far intervenire capitan in sua difesa. (...) alla fine arriva Pelizzoli, che si è messo in luce con l’Atalanta. Un lungo record d’imbattibilità illude tutti, ma anche il bergamasco “si perde” presto. La nuova stellina del vivaio è Curci, che però dopo qualche incertezza induce Spalletti a puntare sul semisconosciuto Doni. Il brasiliano gioca due stagioni ad alti livelli, finché un infortunio non ne fiacca la reattività. E le prestazioni. Ranieri non si fida più e dopo un brevissimo interregno di Artur si affida a Julio Sergio. Miracoloso all’inizio, controfigura o poco più nel prosieguo. Siamo ai giorni nostri. E’ il turno di Stekelenburg, e Goicoechea. (...)