EUROSPORT.YAHOO.COM - Rodolfo Volk, con 103 gol in 157 partite per il club, è stato uno dei grandi attaccanti del periodo fascista in Italia. 'Sciabbolone', come Volk veniva c
Volk ha segnato il primo gol nella prima casa della Roma, Campo Testaccio. Ha segnato la prima rete contro la Lazio e nel 1931 è diventato il primo giocatore giallorosso capocannoniere in Serie A. Inoltre Volk, nella stagione 1930-31, è riuscito ad andare in rete per sette partite di fila, altro record. Il suo nome, storpiato come 'Vorche', è ancora cantato allo Stadio Olimpico con la vecchia canzone Campo Testaccio.
Il suo nome è tornato in prima pagina la scorsa settimana o giù di lì. Perché? Perché dopo più di 80 anni il record di Volk si è trovato seriamente minacciato. Erik Lamela è entrato in campo lunedi sera contro il Torino all'Olimpico dopo aver trovato la rete in maniera consecutiva nelle sue sei partite precedenti. Nessuno era stato così vicino a Volk prima. Il suo grande rivale, Enrique Guaita, ricordato come il Pirata Nero, ha colpito cinque volte consecutive nei primi anni '30. Allo stesso modo, molto più tardi, hanno fatto Abel Balbo e Francesco Totti.
Purtroppo, per poco, non c'è riuscito. La Roma ha superato il Torino 2-0. Ma Lamela non ha segnato. La fine della sua striscia positiva non deve far dimenticare i grandi progressi di questa stagione. Lamela è cresciuto con passi da gigante.
Acquistato dal River Plate più di un anno fa, dopo il trauma della prima retrocessione per i Millionarios, tutti si aspettavano molto da lui, visti anche i quasi 20 milioni di euro spesi dalla Roma per lui. E pensare che Lamela, quando era dodicenne, era stato avvicinato dal Barcellona: avrebbe potuto seguire le orme di Lionel Messi, ma ha scelto di rimanere in Argentina perché non si sentiva pronto a partire.
"Ero troppo piccolo per vivere quello che sto vivendo ora," Lamela ricorda. "E 'stato complicato. Così sono rimasto con i bambini del River e mio padre è rimasto nella panetteria di famiglia"
A Roma, se si parla di panetteria, non può non venire in mente Amadeo Amadei, campione d'Italia nel 1941. Amadei era indicato come "Er Fornaretto", il piccolo figlio del panettiere che, da ragazzo, portava il pane in bicicletta. I presagi, quindi, erano buoni. Pane e Roma, tutto suggeriva che Lamela fosse destinato a grandi cose.
Ma un infortunio alla caviglia gli ha fatto perdere l'inizio della scorsa stagione. I tifosi della Roma hanno dovuto aspettare la fine di ottobre per vedere Lamela fare la sua prima apparizione con la maglia giallorosso. E non sono stati delusi. Con un meraviglioso tiro a giro Lamela ha aperto la partita in casa contro il Palermo, dopo soli sette minut.
Così è entrato a far parte, insieme a Pedro Manfredini, Pierino Prati e Roberto Pruzzo, nel gruppo di giocatori che hanno segnato al loro debutto in giallorosso. "Potrebbe essere il mio erede", ha detto Francesco Totti.
Per il resto del campionato, però, Lamela ha deluso. Dopo la sconfitte per 2-0 della Roma a Udine si scontrò con Osvaldo. Lamela si era rivolto al suo compagno di squadra nello spogliatoio: "Tu non sei Maradona"
Entrambi hanno negato il battibecco, ma Lamela aveva ormai ottenuto una reputazione negativa. Altre polemiche scoppiarono durante la gara persa con la Juve a Torino, quando sputò a Stephane Lichtsteiner, ricevendo tre giornate di squalifica.
Alcuni addirittura lo consideravano un flop. Ma era ridicolo aspettarsi così tanto da un giocatore di soli 20 anni. Ma Roma è questa. Walter Sabatini, direttore sportivo della Roma che ha portato Javier Pastore a Palermo, ha detto: "Se Lamela non diventerà un campione vorrà dire che sono un asino e dovrò cercarmi un nuovo lavoro." Fortunatamente per lui, a quanto pare, non sarà necessario. Lamela sta infatti realizzando il suo grande potenziale.
In particolare, Lamela ha catturato l'attenzione nel precampionato. Quando i giocatori non erano impegnati nei gradoni, marchio di fabbrica del tecnico Zdenek Zeman, correvano i mille metri.
Lamela è stato il più veloce, Nico Lopez dietro di lui. "Lamela ha molta corsa nelle gambe. Poteva correre per tre ore," le parole di Zeman.