GASPORT (A. PUGLIESE) - La freccia del sorpasso, in cuor suo, laveva già messa nel pantano di Parma, quando la botta alla tibia presa da Stekelenburg gli aveva aperto le porte del paradiso, spedendolo in campo per i secondi 45 di gioco. Ma quella che sembrava dover essere una freccia a tempo, ora Mauro Goicoechea non ha più intenzione di spegnerla
Zeman, però, sembra aver preso una scelta che va al di là delle questioni fisiche e atletiche: Goicoechea, nella sua idea di calcio, combacia molto di più dellolandese con lidea che ha il boemo del portiere.
Scalata «Il derby? È come un clasico, una partita molto difficile, ma la squadra deve far punti e vincerlo», ha detto Goicoechea qualche giorno fa a RomaChannel. Arrivato dal Danubio a fine mercato su richiesta esplicita di Zeman (a cui laveva segnalato lo scorso anno a Pescara il compianto Franco Mancini), luruguaiano è partito come terzo, in punta di piedi. Poi gli infortuni di Lobont (out ancora per un paio di settimane) e quello più recente di Stekelenburg (la botta alla tibia destra ha prodotto anche uninfiammazione ai tendini della gamba) gli hanno spianato la strada. Stilisticamente non è perfetto (e si vede anche nella foto sopra, dove carica con la gamba di richiamo, la destra, per tuffarsi dalla parte opposta), ma ha unefficacia molto alta, sa giocare con i piedi e muoversi da «libero aggiunto». In più, Mauro ha capito bene come conquistare Zeman: intensità altissima negli allenamenti, spesso sedute extra, comportamenti irreprensibili. Anche per tutto questo, con la Lazio toccherà ancora a lui.
Perfetto Ma il sorpasso di Goico su Stek è e sarà definitivo? È ancora presto per dirlo, di certo cè che oggi Mauro di punti ne ha conquistati tanti, riducendo il gap sul portiere olandese. «Goicoechea? Lho visto con il Palermo, mi è piaciuto, anche se è stato impegnato pocodice Michael Konsel È giovane, il derby sarà un bel test. Ma è reattivo, concentrato e si muove bene tra i pali, parlando con i difensori. Zeman cerca sempre portieri così». Detto da lui, considerato spesso il portiere zemaniano per eccellenza (laustriaco giocò nella prima Roma del boemo) è più di un indizio, quasi una promozione indiretta. E chissà che quella freccia, allora, non resti davvero fino alla fine...