La ferocia degli stadi e le multe da routine

29/11/2012 alle 14:11.

LA REPUBBLICA - Costa insultare il dolore altrui? Quattromila euro, ha stabilito ieri il giudice sportivo: la tariffa applicata per punire lo striscione esposto a San Siro dai tifosi del Milan per ricordare il drammatico volo nel vuoto di Gianluca Pessotto. Che Pessotto abbia trovato dentro di sé e nell'affetto di chi lo circonda laforza persuperare il

Di cosa sia capace invece il giudice sportivo del calcio abbiamo avuto un esempio ieri: 4000 mila euro sono un sbuffo del labbro, un'alzata di spalle, una fastidiosa applicazione del minimo o sotto-minimo sindacale. Ragazzi, suvvia, fate i bravi, non si scherza su uno che ha provato a suicidarsi: recitate due preghierine, offrite l'obolo e andate in pace. La ha avuto 10 mila euro di multa per i cori razzisti dei suoi tifosi. Tutti meritati, per carità.

Ma davvero siamo certi che la ferocia contro Pessotto sia così irrilevante? E davvero la routine di punire con la multa la barbarie da stadio — una formalità da tariffario assicurativo: coro razzista, diecimila. Buu ripetuti: 20 mila. Striscione: 25 mila — basti per pulire la coscienza al calcio, lo stesso calcio che si è tappato gli occhi di fronte alle decine di striscioni pro Speziale apparsi in tutte le curve? Giudice sportivo, si chiama. Giudica lo sport. Forse sarebbe meglio fargli giudicare solo le ammonizioni e le espulsioni. Per il resto, la Figc dovrebbe studiare un po' meglio come fanno altrove. In Inghilterra per una frase razzista si finisce sotto inchiesta il giorno dopo, arbitri, tifosi, giocatori: tutti. E gli striscioni osceni non sono un'infrazione da multare, per una semplice ragione: non esistono proprio, non esistono più.