LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - Il pugno a Mauri costa tre giornate a Daniele De Rossi, per unassenza che costringerà la Roma a ridisegnare il centrocampo. Il giorno dopo la sconfitta nel derby, la città romanista indica il suo capro espiatorio, additando il centrocampista come uno dei principali responsabili della disfatta e dellandamento stagionale negativo.
A difesa del giocatore si schierano però i compagni di squadra, adesso in nazionale. A cominciare da Balzaretti. «Non deve essere Daniele il capro espiatorio, abbiamo sbagliato tutti, io per primo avrei dovuto dare qualcosa in più contro la Lazio. Sono il primo a essere deluso, nelle ultime due gare ho giocato al di sotto del mio standard. Almeno la nazionale aiuta a dimenticare».
Lesterno giallorosso si schiera completamente dalla parte del collega. «Daniele ha sempre lavorato tanto, si dicono molte cose inutili su di lui, ha dimostrato quanto tiene alla maglia e alla Roma e credo voglia rimanere: siamo attaccati a lui, è uno dei nostri leader». In azzurro, al posto del numero 16, non convocato da Prandelli proprio per il rosso rimediato nel derby, è stato chiamato Florenzi. «Non è certo Daniele che ci ha fatto perdere la partita. Gli siamo tutti vicini e sono sicuro che passerà questo momento alla grande e ritornerà più forte di prima. Lui è un punto di riferimento per me, sarei molto contento se fosse qui con noi, ora però devo fare il meglio per me, devo sfruttare al massimo questa occasione».
È rientrato nella capitale Osvaldo, i medici dellItalia lo hanno rimandato a casa per il riacutizzarsi del fastidio alla caviglia.