Follia De Rossi, pugno a Mauri

12/11/2012 alle 09:55.

IL ROMANISTA (D. GALLI) - Un pugno a Mauri, (ingiustificabile) figlio della stizza per una trattenuta prolungata in area, l’espulsione, la Roma che vacilla, non reagisce al 2-1 e nella ripresa crolla con la complicità di Piris. Poi le scuse negli spogliatoi sotto lo sguardo di Lotito. Stavolta De Rossi l’ha combinata grossa, per i romanisti molto più grossa della gomitata a McBride nel 2006. La follia al derby rischia di costargli qualche giornata di squalifica, oltre all’esclusione dal giro azzurro



«È un ragazzo di responsabilità, non gli mancherà l’occasione per scusarsi con i tifosi giallorossi », assicura Baldini. I fatti. La difesa si è appena fatta prendere d’infilata da Klose. Incassato il raddoppio laziale, la squadra tenta di scuotersi. Su una palla a spiovere in area, perde inspiegabilmente la testa. Mauri lo strattona, Daniele tenta di liberarsi e parte il "montante" che stende il centrocampista della Lazio. Rocchi ferma l’azione, estrae il rosso e la Roma deve giocare in dieci contro undici per 45 minuti. A fine partita, Daniele si scusa con Mauri. «Ero presente - racconta Lotito - e ho apprezzato il gesto e gli ho fatto i complimenti. Ha avuto un momento di tensione, quel gesto non è da sportivo ma ha chiesto scusa a Mauri, è una bella cosa ». Scuse accettate dal laziale («il fatto di avermele fatte gli fa onore»).



Senza minimizzare l’accaduto, la dirigenza ha provato a dare una spiegazione al gesto. «Il punto di vista della società è chiaro - dice Baldini - loro sanno che quando hanno questi atteggiamenti sono passibili di un’ammenda, che dipende dal numero di giornate di ». Il si spiega la reazione con l’andamento della gara: « era molto carico, voleva dare tutto per vincere. Ci teneva tanto. Forse il fatto di vederci in vantaggio e la partita cambiata improvvisamente dopo la pioggia, per due episodi occasionali, lo hanno portato a fare quel qualcosa in più. Voleva segnare su calcio d’angolo. Si è sentito strattonato e ha reagito». Ma , dice Baldini, non è un problema per la Roma: «Per noi è fondamentale, ha giocato con grande intensità, ci teneva particolarmente a questa partita e voleva dare il massimo». Il è costretto a tornare sulle dichiarazioni sulla cessione: «Ho solamente affermato che nel mio ruolo devo ascoltare le offerte che ricevo. Questo non significa che abbiamo bisogno o intenzione di cederlo. Io nella mia posizione devo valutare tutto. La nostra decisione è stata presa questa estate. Siamo assolutamente orgogliosi di un giocatore come lui». Questo non toglie che Baldini si sia pentito di quelle frasi: «Col senno di poi, ammetto che diventano cose da non dire. La gente preferisce sentirsi dire le cose come non sono. Ma in realtà l’estate scorsa è successa esattamente la stessa cosa. Era stato pattuito che in caso di offerte le avremmo ascoltate. Dopo avremmo potuto dire tranquillamente di no e potremo ancora dire di no. Io ho detto che non abbiamo necessità di venderlo, né tantomeno vorremmo farlo».