E Sabatini «I laziali hanno i complessi...»

09/11/2012 alle 08:23.

CORSPORT (C. BERTOLDI) - Un filosofo, Elio Matassi, un direttore generale Luigi Agnolin del Perugia, un direttore sportivo Walter Sabatini della Roma, un atleta Lamberto Boranga, ancora attivo anche se quasi settantenne. Tutti nella Sala Cannoniera della Rocca Paolina a discettare sul libro

Il ds alla presentazione del libro “La pausa del calcio” «Roma è dei romanisti. I biancocelesti sono di meno» (...)
 
LA DISTINZIONE gli ha stretto la mano, ma ha dichiarato che per lui non sarà così. Segno che la tensione, l'attesa, la vive con enorme intensità. E che non si aspetta altro - questa è una interpretazione - che la vittoria dei suoi colori. Anche perchè in un passaggio precedente, nel parlare di identità e di appartenenza, "costretto" a mettere sullo stesso piatto della bilancia la Roma e la Lazio, aveva precisato: «Roma è dei romanisti. Una fede che viene trasmessa in famiglia, da padre in figlio. I laziali sono meno numerosi e soffrono di una sorta di complesso nei confronti della Roma» . «Il calcio - ha sottolineato ancora nel corso della discussione - è creatività e regole» . E più avanti: «E' anche filosofia e follia. E' un agitarsi dentro qualcosa» . (...)
 
RICORDI - Pescando nei suoi ricordi di liceale, ha anche spiegato che i cieli di Aristotele o la caverna di Platone non servono nel calcio. Magari sono utili nella vita del singolo. Ha invece riconosciuto che è utile la maieutica di Socrate, il primo passo della conoscenza («So di non sapere»). Il filosofo, che è anche esperto di musica, ha fatto un paragone: « è il Mozart del calcio» . Une bella affermazione visto che l'accademico ha confidato di essere tifoso dell'Inter e di «aver pianto» al terzo gol della sua squadra contro la . Ma anche qui ha voluto dire la sua: «Mozart lo adoravano in dieci, decine di migliaia di persone...»

L'incontro, coordinato da Massimo Cecchini, è finito alle 20. E , che è nato proprio a Perugia, ha subito ripreso la strada di Roma. La sua è stata, come dice il titolo del libro, «una pausa del calcio». Pronto a rituffarsi nel clima del derby.