De Rossi-Roma, faccia a faccia

15/11/2012 alle 08:31.

IL ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - È tornato ieri a Trigoria dopo i due giorni di riposo concessi da Zeman. Ed è tornato con il morale a terra. Per l’espulsione nel derby, per le tre giornate di squalifica, per tutto quello che in questi giorni è stato d

ha ascoltato, ha compreso e per certi versi apprezzato le parole dei due direttori, ma sereno e tranquillo non lo è. «È contrito», filtra da Trigoria dopo il colloquio. L’espulsione contro la Lazio non gli va giù: ce l’ha con se stesso per la sciocchezza che ha commesso e di cui si è reso conto immediatamente, tanto che la faccia con cui ha lasciato il campo era tutto un programma. Gli dispiace aver lasciato la Roma in 10, gli dispiace che i risultati non arrivino, gli dispiace di non essere riuscito a dare, finora, quanto avrebbe voluto.Ma soprattutto quanto gli viene richiesto da Zeman. Non sente completamente sua questa Roma, però, e non è un mistero. Così come non è un mistero che le parole che gli vengono dette da parte dei tifosi, che gli sono meno accanto rispetto al passato, lo feriscono e anche tanto. In tutto questo quadro Daniele ascolta, legge valuta e sta zitto. Per scelta sua.

Preferisce il silenzio, per non alimentare polemiche e perché sa che in questo momento serve solo testa e bassa e lavorare. Approfitterà di queste tre settimane di per recuperare anche dal punto di vista fisico e cercherà di chiarirsi le idee, anche a seconda di come l’ambiente - dentro e fuori Trigoria - si comporterà con lui. E magari proverà a costruire un rapporto diverso con Zeman. Il feeling tra i due non è mai sbocciato. Non si tratta di simpatie o antipatie personali (anzi, da quel punto di vista fanno fede le parole del giocatore in conferenza: «Zeman? Lo immaginavo "musone", invece è una persona piacevole con cui mi trovo benissimo»), si tratta di una diversa concezione non tanto del ruolo, ma del modo di giocare e interpretare le partite. In sostanza non è convinto di questa Roma qua. Dal punto di vista tecnico e tattico. Almeno per adesso.

Magari se i risultati miglioreranno si convincerà. E magari quello che adesso sembra un addio che si avvicina ogni giorno di più tra qualche mese diventerà solo un brutto ricordo. Certezze però non ce ne sono. guarda e aspetta, la Roma pure. Non solo , ma anche Zeman. Ieri la dirigenza ha parlato anche con l’allenatore per analizzare, ancora una volta, il momento negativo e cercare di capire come fare per poter uscire da questa crisi. Zeman ha ribadito la sua ricetta: «Lavoro, lavoro, lavoro».

IL CDA Oltre al campo, anche i numeri. Per la società ieri è stato anche un giorno di consiglio d’amministrazione che ha approvato il resoconto intermedio di gestione relativo al primo trimestre dell’esercizio sociale 2012-2013 che ha registrato perdite in crescita a 16,7 milioni di euro (dai 9,8 milioni dello scorso anno), mentre i ricavi sono saliti a 21,2 milioni (dai 17,9 dello scorso anno). Il debito netto e’ invece di 71,5 milioni, dai 54,7 di fine giugno.