Zeman è servito. Polemiche, rabbia e la Patria è salva

13/10/2012 alle 10:06.

GASPORT (M. CECCHINI) - Credeteci, i fuochi d'artificio che illuminano il cielo di Yerevan al momento dell'illusorio pareggio di Mkhitaryan, sono davvero nulla rispetto alle pirotecnie verbali che da giorni incendiano il firmamento romano.

Silenzio & Dispiacere Logico, però, che la risposta vera tocca proprio ai due darla, e non soltanto a parole. Così nel giro di 18 minuti e Osvaldo, i rottamati, spediscono all'inferno i sogni armeni, prendendo a testate le accuse di (presunta) scarsa professionalità. Tutto questo per Daniele in un giorno non qualsiasi, visto che segna il 12° gol azzurro e regala l'assist proprio all'italo-argentino nella partita che gli consente di agganciare come presenze (81) gente come Tardelli, Bergomi e Franco Baresi. Questo, però, non basta a sciogliere la lingua del centrocampista, il cui silenzio però è forse ancora più pesante dei banali concetti da dopo partita. «Preferisco non parlare», dice l'azzurro lasciando lo stadio. La ribalta, allora, è tutta per Osvaldo.

«Gol per chi mi dà fiducia» «Un gol dedicato a Zeman? No, a chi ha fiducia in me. Non voglio fare nessuna polemica, ma di me tutto si può dire tranne che non m'impegno. Io cerco sempre di dare il massimo, anche se non so se giocherò contro Danimarca e . Lavoro sempre bene, ma sono andato in panchina con la Roma come qualsiasi altro. Certo, quelle parole di Zeman mi hanno fatto un po' dispiacere, comunque lui non l'ho sentito e non ho nulla da chiarire. Ora penso alla Nazionale, siamo stati anche un po' sfortunati. Il mio è un gol importante, Daniele mi ha messo una grandissima palla ed è stato facile metterla dentro. Non penso di essere un punto fermo della Nazionale, ma credo che il lavoro paghi. Devo guadagnarmi spazio qui e nella Roma. Io mi trovo bene con tutti. Balotelli, Giovinco ed El Shaarawy sono grandi giocatori, ora speriamo di recuperare Mario per martedì», conclude l'argentino tornando a essere inghiottito dalle acque placide del gruppo azzurro. Per sfidare le burrasche romane, in fondo, c'è ancora tempo.