Totti più leggenda che storia

23/10/2012 alle 11:24.

IL ROMANISTA (D. GALLI) - Manca poco. Genoa è per noi, ormai ce la siamo conquistata, Lamela ha fissato da qualche minuto il punteggio sul 4-2 (e a fine partita dirà: «Totti è Totti, riesce a fare cose che non tutti sono in grado di fare»). Francesco avverte una fitta al ginocchio destro, la fa ciondolare un paio di volte, poi Orsato

È l’ennesimo sforzo, è l’ennesima folata offensiva, è l’ennesimo sacrificio di un eroe sportivo, di un esempio per i giovani, di un talento che i 36 anni ce li ha davvero solo all’anagrafe, che adesso è a 217 gol in Serie A - ma Meazza e Altafini chi? - che stupisce Prandelli e il giorno dopo vive la sua dimensione chiaramente paranormale, da fenomeno autentico, assieme alle persone che più lo amano. I suoi figli in senso stretto e i suoi figli in senso lato: i ragazzini della propria scuola calcio all’Axa. È la normalità dell’eccellenza, è la dimensione intimistica di un papà alieno. ha assistito alla festa di inaugurazione della nuova stagione e si è intrattenuto con i ragazzi del "Fast Foot Freestyle soccer crew". «Il pallone come arte», si legge sul loro blog. Ah, ecco perché vanno d’accordo con . Battute a parte (insomma, battute mica tanto), il giorno dopo sono solo pagelle da urlo e pubblici encomi.

Prandelli non ci farà un pensierino per i Mondiali, d’accordo, però intanto di ieri ha detto a Sky: «È in una forma straordinaria, con i suoi soliti colpi da campione...». Losi, che nella Roma gli ha passato il testimone delle presenze, ha perso le parole: «Penso - ha commentato a Radio Power Station - che sia utilissimo per la squadra, è "tornato" giovane e sta disputando un ottimo campionato. Parte da sinistra trovandosi poi da solo la posizione giusta. È lui che ha fatto rinascere la squadra. Non so più che dire, è una meraviglia. Speriamo che duri ancora tanto. Ha un ruolo marginale nella squadra? È un grosso vantaggio, perché ha l’esperienza necessaria per portare avanti la squadra e per far crescere i giovani. Ce lo invidiano tutti. Non pensiamo a quello che verrà, godiamocelo finché possiamo. Qualcun altro lo troveremo, anche se sarà difficile». Core de Roma ha quasi del tutto ragione. Quasi. Uno così non lo troveremo più. Quando troveremo uno così, sarà per forza di cose qualcun altro, qualcos’altro, non potrà esserci un altro Francescototti. Perché è entrato nella storia di questo club. E non certo da ieri, ma da un tempo ormai indefinito, un tempo fatto di assist, colpi di tacco, palle protette per difendere il risultato, palle inventate per fare il risultato, palle rincorse a vent’anni come a trentasei, palle che per 217 volte finiscono alle spalle dei portieri della Serie A, palle che nessuno dopo di lui saprà più incantare così. Nessuno.