GASPORT (L. CALAMAI) - Zeman vince la sua battaglia. Chi doveva svegliarsi, si è svegliato. Due gol Osvaldo, un'ottima prova De Rossi. Da interno destro, naturalmente. I «ribelli» sono tornati in gruppo. Mettere un po' di pepe dentro lo spogliatoio giallorosso non ha provocato danni. La Roma, dopo un avvio da incubo (0 a 2) non si squaglia anzi, dimostra di non avere nessuna intenzione di voltare le spalle al tecnico boemo. E regala un'ora di gran calcio che le permette
Maestro A proposito, il boemo continua a sorprendere nel suo ruolo di maestro di calcio. A Pescara ha trasformato tre ragazzini promettenti (Verratti, Immobile e Insigne) in tre grandi «progetti». Stavolta si è dedicato a un formidabile «vecchietto». L'ultimo Totti è roba da spellarsi le mani. Francesco, tutto sommato, c'entra poco con gli schemi del tecnico. Sulla carta parte dalla fascia sinistra nel tradizionale 4-3-3. Il marchio di fabbrica di Zeman. Ma è solo un «atto formale». Il capitano va dove lo porta l'istinto, quasi sempre al centro del campo e da quella posizione inventa calcio senza un attimo di respiro grazie alla nuova benzina (energia più entusiasmo) che il boemo gli ha messo nelle gambe e nel cuore. Una liberta d'azione che non deve meravigliare. Il tecnico ha capito sulla sua pelle che, in casi eccezionali, si può anche accettare qualche divagazione sul tema. Totti entra in scena dopo che il Genoa ha rifilato una bambola tremenda ai giallorossi. Venti minuti di calcio «stile Zeman», con continui raddoppi sulle corsie e con la palla che viaggia a tutta velocità. Borriello, ex avvelenato (che poi esce malconcio), consegna il primo assist a Kucka che realizza con un siluro e il secondo a Jankovic che va a segno con una spettacolare girata. 2 a 0 e palla al centro.
Super Totti Il capitano della Roma si rimbocca le maniche e accende i motori trovando al sua fianco la freschezza di un ragazzino, Florenzi, che, invece, è zemaniano dalla testa ai piedi. Ed è proprio Totti a dare il via alla clamorosa rimonta con un diagonale che beffa Frey e gli permette di diventare il terzo cannoniere di tutti i tempi del calcio italiano, dietro Piola e Nordahl. E' solo l'inizio di una nuova storia. Totti inventa calcio ed Osvaldo la butta dentro. Spettacolare la girata (su cross di Piris) che vale il pari in chiusura di tempo e implacabile il colpo di testa (su angolo di Florenzi) che, in avvio di ripresa, mette il Genoa k.o. De Canio prova, inutilmente, a trovare qualcosa di nuovo tra i panchinari. Ma i nuovi fanno peggio dei vecchi. Anche se Immobile, almeno, ci mette un po' di vitalità. La Roma, invece, va via sul velluto realizzando il definitivo 4-2 con una stoccata di Lamela. Uno che, invece, è costretto a muoversi da esterno d'attacco. Lui che ha sempre giostrato da trequartista dietro o accanto al centravanti. Ma di Totti ce n'è uno. Gli altri non hanno il permesso di uscire dallo spartito caro a maestro Zeman. Ma, schemi a parte, la Roma dimostra di avere tanta qualità. E ora che Osvaldo e De Rossi si sono rimessi la maglia del boemo può ripartite il progetto di inizio stagione: l'assalto alla Champions.