CORSPORT (A. GHIACCI) - E cambiato? Sì, forse un po sì. Ma come si cambia nella vita, crescendo e maturando, acquistando man mano differenti punti di vista. Perché in linea di massima Zdenek Zeman è sempre lui. E cè tanto di suo nella nuova Roma, la seconda della proprietà americana. Meriti, soprattutto. Ma
GESTIONE - Più meriti, comunque. Soprattutto a livello di gestione del gruppo. Due giorni fa, allo stadio Ferraris, è arrivata la controprova che in tanti si aspettavano. Le parole spese dallallenatore di Praga nei confronti di De Rossi e Osvaldo, arrivate dopo lesclusione dei due contro lAtalanta, hanno avuto leffetto che proprio Zeman aveva immaginato: stimolo più che critica. E il punto è stato centrato: i due sono stati tra i migliori nella seconda vittoria consecutiva della Roma, il centrocampista è tornato a sacrificarsi per la squadra, lattaccante ha segnato la sua prima doppietta in maglia giallorossa. (...)
TENUTA - Tempo speso bene, quello trascorso da inizio luglio a oggi. Anche dal punto di vista fisico-atletico,
Gestione condotta benissimo: le parole spese su De Rossi e Osvaldo hanno centrato lobiettivo ovviamente. Le squadre di Zeman hanno sempre volato, questa Roma comincia a mostrare i frutti del duro lavoro svolto finora. Contro il Genoa i giallorossi, malgrado abbiano messo in mostra i primi pessimi venti minuti che vanno in onda da tre partite a questa parte (Juventus, Atalanta e appunto Genoa), sono riusciti a chiudere la partita in crescendo, dimostrando di avere benzina nelle gambe. Se proprio va trovato un aspetto in cui Zeman non è ancora riuscito a mettere mano come pensa e crede di poter fare, va detto che il gioco della Roma è zemaniano soltanto a tratti. Ma questo non è detto sia un difetto: se questa è la squadra più forte che Zeman abbia mai avuto tra le mani, è chiaro che alcuni componenti del gruppo sono campioni affermati e ovviamente sarà sempre più difficile chiudere in uno schema un giocatore di un certo livello rispetto al giovane promettente che però deve ancora spiccare il volo. Ma i lampi, soprattutto quelli visti a Milano, alla seconda giornata in casa dellInter, sono stati chiarissimi: erano degni figli del 4-3-3 di stampo boemo.
SOCIETA - Ancora è presto per cominciare a cullarsi. Ma dopo la vittoria di Genova vanno riconosciuti anche i meriti dei dirigenti giallorossi. Il bel successo del Ferraris è arrivato grazie allapporto di una serie di giocatori voluti dal direttore generale Franco Baldini (ieri a Coverciano per una lezione sul ruolo del dg) e da quello sportivo Walter Sabatini: sono stati loro, insieme a Zeman, a scegliere pezzo per pezzo i componenti dellattuale organico. Osvaldo, Piris, Stekelenburg, Florenzi, Tachtsidis, Castan, Marquinhos e Lamela per citarne solo alcuni. (...)