IL ROMANISTA (D. GALLI) - È sempre la stessa storia e proprio per questo comincia a diventare stantia. Il Comune mette fretta alla Roma sullo stadio, Alemanno tira per la giacchetta la società, «la palla passa adesso alla Roma - ha detto anche ieri - che deve dirci dove ha scelto larea e presentarci il progetto». Accadeva nel 2008
Un "e si sbrighino!" ci sarebbe stato bene. La Roma incassa, ma per ovvi motivi resta in silenzio. Il rumore del Campidoglio non aiuta, perché incrementa le perplessità dei suoi tifosi in un momento storico per lei tuttaltro che facile. Invece, la Roma avrebbe bisogno di silenzio. Si lavora sotto traccia per individuare larea migliore tra quelle papabili. Cè Tor di Valle, ma non solo, come ha osservato ieri il delegato del sindaco, Alessandro Cochi. «Ci sono anche altri siti non pubblicizzati», ha ricordato a Radio Ies, inoltre la legge sugli stadi potrebbe aiutarci, anche se è bene chiarire che si può fare un nuovo stadio anche con la legge ordinaria senza una legge speciale sugli stadi, che mi pare si sia arenata in Senato».
Intervenendo invece a Centro Suono Sport, Cochi ha fatto capire che il Comune è interessato a conoscere anche quanto cemento dovrà essere gettato per tutte quelle opere che sono secondarie rispetto allo stadio, ma sono primarie per quanto riguarda i ricavi. Un esempio? Il museo. «Siamo in attesa del progetto dello stadio della Roma - ha spiegato - per vedere cosa hanno intenzione di costruire intorno. Alla cena a casa di Cappelli, il Sindaco ha voluto conoscere Pallotta e ha posto alcune domande per capire le intenzioni degli americani per la costruzione dellimpianto». E quali sono quelle di Alemanno?