LA REPUBBLICA (G. MURA) - Questa è lItalia che piace anche a quelli che la vedono da casa e che da casa, altre volte ma non sempre, lavevano apprezzata. Ci si può anche scherzare, adesso, con Prandelli. Con la Danimarca era una partita-chiave e lItalia lha vinta bene, mettendoci tutto quello che serviva: corsa, attenzione, altruismo,
Incassa il gol danese nel minuto di recupero del primo tempo e dopo soli 16 del secondo Osvaldo si fa cacciare. Due botte pesanti. Osvaldo (manata, non gomitata) in Italia se la sarebbe cavata con un giallo, ma in campo internazionale gli arbitri sono più severi, e comunque è sempre meglio evitare queste bullaggini, in assoluto e ancor più se larbitro è a due passi. In 10 lItalia rischia meno che in 11. In avvio le manovre veloci dei danesi lavevano messa in difficoltà, Pirlo e De Rossi faticavano ad avviare il contrattacco. Era una coda, imprevista, delle difficoltà mostrate in Armenia, ma stavolta è piaciuta la capacità degli azzurri di reagire giocando a calcio, di riprendersi il centro della scena. Serviva carattere. San Siro aveva larghi vuoti, ma il tifo non è mancato.
Nel carattere, unito al gioco, contro avversari forti atleticamente e abbastanza duri nei contrasti, a tratti ho rivisto lItalia degli europei. Forse è stata la migliore partita di Balotelli. Altri diranno che preferiscono quella con la Germania, ma credo che questa possa davvero segnare una svolta doppiamente importante: per la Nazionale e per Balotelli. Il ragazzo è stato fondamentale (un assist e un gol) ma contano di più il comportamento e linserimento nel collettivo. Ha preso un bel po di botte e non ha protestato né ha cercato di farsi giustizia da solo, giusto un accenno polemico con Agger. E stato generoso nei ritorni in copertura. Una volta espulso Osvaldo, ha fatto reparto da solo, dettando a Pirlo il lancio, perfetto, del 3-1. Non ha giocato Buffon, ma De Sanctis ha parato bene, chi lha messo più sulle spine è Chiellini. Marchisio è uscito tenendosi una spalla. De Rossi sarà squalificato, ma la partita con Malta e marzo sono lontane. Quello che conta è aver recuperato lo spirito. Da azzurro spento ad azzurro vivo. Il gioco arriva di conseguenza. La Danimarca ha meritato di perdere, la superiorità numerica non ha saputo sfruttarla.