«La classifica fa rabbia»

29/10/2012 alle 09:22.

IL ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - I tre minuti di recupero, il rigore, ma anche tanti piccoli grandi episodi che, oltre agli errori della Roma, sono stati decisivi nel ko contro l’Udinese. A dirlo il direttore generale Franco Baldini: «Tutti hanno visto la partita e che la sconfitta è maturata da episodi sfavorevoli. Mi hanno fatto sorridere i tre minuti di recupero



Errori arbitrali ed errori della Roma, il spiega: «
Non mi va di commentare le partite degli altri, gli arbitrano vengono e arbitrano al meglio delle loro possibilità. La squadra? Mi aspettavo una vittoria larga, domani cercheremo di trovare spiegazioni a quanto successo, ma è come se la squadra si adagiasse e in quei minuti si perde convinzione facendola prendere agli altri. Bisogna lavorare tutti insieme, anche in fase difensiva. Sul 2-0 ci sono stati dieci minuti decisivi, abbiamo ridato fiducia a un’Udinese fino a quel momento spettatrice della partita».



La classifica dice che la Roma dista 7 punti dal terzo posto: «La classifica ci fa rabbia. Bisogna lavorare sulla continuità, non solo nei risultati ma dentro la stessa partita. Ognuno deve portare il proprio contributo, questo è il rammarico più grande. Siamo molto delusi – continua Baldini – abbiamo un potenziale notevole ma ci sono momenti in cui è come se si spegnesse la luce, troppe volte giochiamo lo stesso tipo di partita. E’ un lavoro lungo da fare, certe cose i giocatori le fanno a memoria, altre no. E’ come se il risultato fosse abbastanza per noi e cerchiamo di prendere fiato, poi però perdiamo le certezze. C’è molta amarezza. I giocatori ci sono, l’allenatore ha impostato tutto al meglio e invece siamo qui a commentare una sconfitta che poteva essere una vittoria larga». Nota positiva, Lamela a parte, l’esordio di Dodò: «Ha confermato di avere le qualità che ci aspettavamo, dalla sua condizione non potevamo aspettarci di più ma finché ha potuto ha dimostrato di avere qualità».



Dalla dirigenza alla squadra. Prima della partita aveva parlato davanti alle telecamere sorridente e fiducioso, augurandosi un suo gol e dicendo che la partita di Genova poteva essere quella della svolta. A fine gara tocca ancora a lui, Ivan Piris, parlare per primo e il paraguaiano sembra un altro giocatore rispetto a quello di un paio d’ore prima: «Non so dire cosa sia successo, è difficile parlarne. Non so dire se sia o meno un problema psicologico, ma so che è la seconda volta che succede e non possiamo continuare in questo modo». L’analisi di Piris è lucida e non fa sconti a nessuno, tantomeno a se stesso: «Abbiamo fatto un buon primo tempo, dopo mezzora vincevamo 2-0, poi loro hanno segnato e noi del secondo tempo non possiamo parlare perché non abbiamo fatto nulla». Piris crede che i giocatori debbano parlarsi per capire cosa succede: «Abbiamo molti giocatori di esperienza e molto bravi, dobbiamo parlarci e analizzare le cose. Nello spogliatoio non abbiamo parlato perché stiamo tutti male. E poi parlare a caldo non serve». Per fortuna mercoledì si torna subito in campo: «Abbiamo l’impegno di Parma e poi domenica, sono due partite da vincere per recuperare terreno».



Da un sudamericano a un altro, l’unico protagonista positivo della serata. Nella prima mezzora Erik Lamela ha strappato applausi a scena aperta: una doppietta bellissima, tante giocate, tanta corsa, tanti sorrisi. Almeno lui questo Roma-Udinese, che ha sancito la prima vittoria in carriera di Guidolin all’Olimpico, lo ricorderà con un sorriso anche se avrebbe preferito bagnare la prima doppietta in serie A con un successo: «Nel calcio si può vincere o si può perdere, ma io non so dare una spiegazione a quello che è successo stasera. Non so cosa dire. Certo, non giocavamo da soli, dopo il primo gol che hanno fatto sono migliorati». L’attaccante poi si rivolge ai tifosi: «A loro – dice – possiamo dire che lavoriamo tantissimo e abbiamo tanta voglia. Andremo avanti e usciremo da questo periodo. Quando uno si allena i risultati arrivano, noi ci alleniamo tanto e i risultati arriveranno».