IL ROMANISTA (M. IZZI) - Sabato 6 e domenica 7 ottobre sono due giorni che difficilmente potrò dimenticare. La presentazione della Hall of fame e gli eventi ad essa associati, per me che ho fatto parte della giuria che ha scelto i 55 calciatori eleggibili e ha votato co
Dal punto di vista emotivo, tante sono le emozioni di cui potrei parlare, ma credo che tutti coloro che appartengono alla mia generazione mi comprenderanno, quando dico che le cose che maggiormente mi hanno colpito sono gli incontri con Francesco Rocca e Paulo Roberto Falcao. Rocca per me è rimasto sempre un punto di riferimento per il rigore, la professionalità e lestrema passionalità unita al rigore e allimpegno. Lho ritrovato esattamente con queste caratteristiche unite allemozione profonda per questo riconoscimento che gli si è letta in viso in maniera evidente allingresso in campo il giorno seguente. Cè poi Paulo Roberto Falcao. Tutti noi ne avevamo una venerazione assoluta e non a caso venne ribattezzato il Divino. Ho avuto il piacere estremo dincontrare una persona consapevole dellamore che questa città gli riversa e disponibile a fare tutto il possibile per contraccambiarlo. La mattina del 7 di ottobre, davanti allAlbergo Parco dei Principi ha firmato un mare dautografi senza deludere nessuno.
Lho visto levarsi gli occhiali quando qualche tifoso gli chiedeva una foto. Falcao ama Roma e i romani almeno quanto i romani amano lui, ed è una cosa che scalda il cuore. Personalmente gli ho chiesto di firmare un vecchio libro del 1980: Falcao, un campione. Paulo, incuriosito, ha preso a sfogliarlo, fermandosi su ogni foto e rievocando con me i giorni lontani del suo arrivo nella capitale. La mattina del 7 allOlimpico, una sfilata di leggende senza pari. L abbraccio tra Losi e Cudicini che nonostante gli anni e la distanza sono rimasti due fratelli, la classe e la signorilità di Peirò, giunto dalla Spagna solo per prendere parte a questa celebrazione. Cè stato poi lorgoglio e la commozione delle donne di questa giornata: Clorinda e Mariolina, le due figlie di Bernardini, Maria Grazia Amadei e Marisa Di Bartolomei. I loro occhi sono stati la migliore traduzione di cosa ha significato questa manifestazione, di quanto sia stato bello vivere unemozione così intensa.