Florenzi, romanista a perdifiato

14/10/2012 alle 11:48.

CORSPORT (R. BOCCARDELLI) - Salvate il soldato Florenzi! Di questo passo Alessandro rischia di finire bollito nel pentolone della sua immensa generosità in campo. Il ragazzo di Acilia, 21 anni, al suo primo campionato di serie A, non si ferma un momento. Con quella di martedì a Kalmar in Svezia, con la maglia dell’Under 21, faranno 9 partite in 51 giorni, in media una ogni cinque e mezzo



-ATALANTA - Dopo venti minuti della strana partita che la Roma ha disputato all’Olimpico contro i bergamaschi domenica scorsa, in tribuna stampa serpeggiava un commento unanime mentre Denis & C. bombardavano Stekelenburg: “questa non è , è -Atalanta”. Mentre la squadra dormiva, il piccolo Alessandro era dappertutto: difesa, attacco, centrocampo: in largo e in lungo raddoppiando compagni, spazi e avversari, macinando chilometri, applaudito a scena aperta. Non a caso Alessandro era partito dalla panchina solo nella prima di campionato contro il Catania, guadagnandosi subito i galloni da titolare. Pochi come lui sanno interpretare il calcio verticale di Zeman. Certo, a 21 anni non può ancora essere perfetto, ma i margini di miglioramento sono tanti e tali, che c’è da giurare in un futuro di grande profilo. 


IN RISERVA - C’è però il rovescio della medaglia. A fronte di partenze a razzo, Alessandro nelle ultime partite cala evidentemente e inevitabilmente nella ripresa e, passata l’ora di gioco, sembra in debito d’ossigeno e dunque di precisione nel gioco. Negli ultimi tempi il calo si è presentato più di una volta, tanto da consigliare, sia a Zeman che a Mangia, la sostituzione di nel finale. Nessun allarme, gli applausi che il ragazzo riceve all’uscita testimoniano della bontà delle sue prestazioni.


PRESERVARLO - Il pericolo è che continuando a dare il massimo e anche qualcosa in più sotto il profilo atletico, possa perdere di colpo la straordinaria forma messa in mostra in questo avvio di campionato, impreziosita anche da due gol, uno all’Inter e uno al [...].Certo, sarà praticamente impossibile che Alessandro alzi la mano e dica di voler stare fermo un giro. Non fa parte del suo carattere, ma forse neanche se ne rende conto di quanto va forte per un’ora e di quanto invece cala progressivamente nell’ultima mezz’ora di gioco. Troppo preso com’è dalla partita nella quale si immerge completamente con agonismo e altruismo. Forse sarebbe il caso di dosare, distribuire meglio le forze nell’arco dei novanta minuti. Difficile anche che Zeman e Mangia, nella Roma e nell’Under 21, decidano di fare a meno in partenza del trottolino giallorosso. Troppo prezioso per assicurare corsa e geometrie, carattere e fiducia che Alessandro, anche se giovanissimo, sa trasmettere ai suoi compagni. E’ una dote naturale, non a caso era il capitano della Primavera campione d’Italia di Alberto