IL MESSAGGERO (P. MEI) - Bergamo e Pairetto, alla soglia dei settantanni il primo e nei sessanta il secondo, già condannati ad anni e spiccioli di carcere per Calciopoli, sono stati anche condannati, insieme con altri personaggi
La fattispecie per la quale la Corte dei Conti ha condannato in prima istanza lallegra brigata (per la giustizia ordinaria trattasi di associazione per delinquere) è quella di «danno allimmagine» della Federcalcio. Il pagamento è a scoppio ritardato: si tratta della condanna in primo grado e adesso fra appello ed altri cavilli passerà del tempo, almeno due anni, a voler essere ottimisti sulla rapidità dei procedimenti.
I due pesci grossi, Bergamo e Pairetto, furono arbitri celeberrimi, anche se non sempre celebrati. Di Bergamo di Livorno i romanisti ricordano in particolare lannullamento del gol di Turone (quello che era bbono), annullamento che rinviò di qualche tempo il secondo scudetto giallorosso. Con la Roma, fra quella rete e quel Rolex, ci fu pure unaltra vicenda che lo vide assolto: quella che coinvolse il presidente Viola e larbitro francese Michel Vautrot per la partita Roma-Dundee. Bergamo venne accusato, ma poi prosciolto, dellintermediazione. Di professione assicuratore, non è dato sapere se si fosse assicurato contro questa sentenza di condanna.
Il signor Pierluigi Pairetto di Nichelino arbitrò anche una partita mondiale nel 1994, Romania-Argentina prendendosi le rampogne di Blatter, il colonnello svizzero che già a quei tempi era il Potentissimo (e poi parliamo di rottamazione). Fu anche larbitrò che convalidò il golden gol di Biehroff nella finale europea in Inghilterra: aveva voglia il guardalinee a segnalargli il fuorigioco, lui non se ne dette per inteso. Aveva ragione. Ma forse poi voleva compensare il rigore dato ai cechi per un fallo fuori area. Per questi danni dimmagine, e non solo, chi pagherà mai?