LEGGO (F. BALZANI) - Lultima picconata ha spaccato anche la Capitale. La battuta di Zeman sul presidente della Federcalcio Abete («Non è nemico mio, ma del calcio») stavolta non ha scatenato la ola di approvazione dei tifosi giallorossi.
Tra i contro spicca David Rossi, prima voce di Teleradiostereo (emittente che ha avuto le radiocronache delle partite, quindi vicina alla società): «Zeman sta diventando vittima del suo personaggio. Una volta a settimana ne dice una su tutto e tutti. Da tifoso mi augurerei che Zeman si dedicasse al 90% alla squadra e 10% a queste battaglie». Di parere opposto Max Leggeri, storico conduttore della trasmissione «1927» su Manà Sport: «Sto con Zeman, semplicemente perché dice la verità e i fatti negli anni gli hanno dato ragione. Resto colpito dai tanti tifosi che lo criticano e che temono ritorsioni da parte del Palazzo. Così non si fa altro che certificare le denunce del boemo».
Paolo Fiorentino, vicedirettore generale di Unicredit (che detiene il 40% del club) ha invece commentato la frase di Zeman relativa allauspicabile uscita dei club italiani dalla Borsa: «Sono daccordo. Oggi non ha grandissimo senso avere società di calcio quotate. Il fattore di volatilità legato ai risultati restituisce dosi di saggezza alle dichiarazioni di Zeman, per quanto a volte siano folkloristiche». Dalla Figc arrivano le parole del consigliere federale Gagliano: «Le considerazioni di Zeman le reputo prive di fondamento e totalmente ingiuste e ingenerose. Negli ultimi anni, sotto lonesta guida del Presidente, per ripulire il sistema calcio tanto è stato fatto e tanto ancora ci sarà da fare».