LEGGO (F. BALZANI) - Sconfitta «zemaniana» o black out colpa dei giocatori? Il processo, dopo la grottesca sconfitta contro il Bologna di domenica, è più vivo che mai.
I tre gol subiti in meno di venti minuti e i 6 totali nelle prime 3 partite (peggio negli ultimi 60 anni solo con Ranieri) hanno evidenziato in particolare le falle del reparto difensivo, tallone dAchille storico delle squadre di Zeman. I tifosi, su radio e social network, si sono divisi nuovamente tra chi rivede i fantasmi di 13 anni fa ironizzando su Zemanlandia e sulla sua difesa ballerina e quelli che prendono di mira gli errori dei singoli (in particolar modo Piris) e la tenuta psicologica di una squadra troppo giovane e inesperta. Insomma: è colpa di Zeman oppure no? Il caso spacca anche i difensori della prima Roma zemaniana.
«Il rischio di fare brutte figure in difesa con Zeman è sempre molto alto - assicura
Aldair -
perché i difensori spendono molto e alla fine rischiano di sbagliare per stanchezza o mancanza di lucidità. Non do colpa ai singoli, soprattutto a Piris e Castan. I primi mesi non sono facili: passano da una difesa molto bassa a una che gioca altissima».
Diverso il parere di
Petruzzi: «La Roma ha subito gol a difesa schierata, non è colpa del gioco di Zeman. Cè stata solo mancanza di concentrazione e di fortuna. Se entrava quel colpo di testa di Totti oggi santificavamo il tecnico. Piris? Io non lho visto male neanche in fase di spinta, il calcio è fatto di episodi». Che per ora spingono la Roma lontana 5 punti dalla vetta e che hanno fatto crollare il titolo in Borsa (-6% in avvio di seduta). Ieri a Trigoria nessun incontro tra Zeman e i dirigenti, ma un vertice societario in cui si è parlato di progettazione commerciale e mercato invernale (tornano di moda infatti i nomi di
Torosidis e Schelotto).