Quando Zeman disse: "Moggi non è mio nemico. E' nemico del calcio"

13/09/2012 alle 11:41.

ECO DI S. GABRIELE (G. CONSORTI) - Che bello vedere anche le partite dei più grandicelli, famosi e non, che si affrontano fino all’ultimo secondo con la voglia di fare un gol più degli avversari senza però truccare le regole del gioco. Insomma, non me ne vogliano gli appassionati degli altri sport, tutti interessanti e seducenti,

 

(pubblichiamo uno stralcio dell'intervista che Zeman rilasciò al 'Eco di San Gabriele' il 14 marzo 2012)

 

ECO DI S. GABRIELE (G. CONSORTI) - Che bello vedere anche le partite dei più grandicelli, famosi e non, che si affrontano fino all’ultimo secondo con la voglia di fare un gol più degli avversari senza però truccare le regole del  gioco. Insomma, non me ne vogliano gli appassionati degli altri sport, tutti interessanti e seducenti, ma quanto è bello il gioco del calcio. E quanto è bello veder giocare al calcio una squadra di Zdenek Zeman

(...)
 
Ma anche l’uomo senza la tuta d’allenamento è un personaggio di grande spessore, straordinario. È stato colui che con coraggio e senza parrocchie da difendere ha sollevato il problema doping, quello di un calcio dentro le farmacie e nello stesso tempo drogato anche finanziariamente. E ancor prima aveva denunciato anche casi di presunte combine, sorelle di quelle che anni dopo hanno fatto esplodere le vicende di calciopoli e del calcio scommesse. Insomma, un elefante che fa capolino in un negozio di cristalleria: le sue dichiarazioni furono dirompenti e la schiera di nemici, all’epoca dei fatti, s’infoltì. Ovviamente la gran parte degli ostili era composta di addetti ai lavori… La gente comune, invece, per capirci quella che non aveva interessi da difendere, si schierò tutta dalla sua parte. Sarà stata sicuramente una strana coincidenza, ma dopo quella sortita sul povero Zeman e sulle sue squadre si abbattè una grande sfortuna… Rigori contro fischiati con continuità e gratuità mentre a favore neanche a immaginarli, espulsioni comminate in quantità industriale e soprattutto difficoltà a trovare una squadra, almeno in Italia. Insomma, per tanti presidenti Zeman era diventato un medicinale zeppo di controindicazioni… 
 
Nonostante tutto, però, ha continuato a lavorare, soprattutto all’estero, e anche se i risultati sportivi non sono stati sempre dalla sua parte, si è sempre potuto permettere, a differenza di altri, di andare in giro a testa alta…  Dallo scorso luglio poi, e torniamo alla cronaca recente, è approdato in riva all’Adriatico, sulla panchina del . Sino a oggi il matrimonio è di quelli azzeccati, ovviamente gli abruzzesi e soprattutto i pescaresi sono autorizzati a fare gli scongiuri... 
 
Il ,infatti, dopo anni di oblio, è tornato a volare nell’alta classifica della serie B, come anche l’entusiasmo di una à che sempre più si riconosce nel suo condottiero. Con un manipolo di giovani affamati di gloria e disposti alla fatica, Zeman sta proponendo un calcio spettacolare accompagnato dai risultati. Il suo è veramente un bel vedere. E dire che dinanzi si trova veri e propri colossi, realtà prestigiose e finanziariamente importanti come ad esempio Torino e Sampdoria. 
(...)
 
Oggi è il primo allenamento dopo una vittoriosa trasferta. Non sono trascorse neanche venti ore ma lui è di nuovo in campo con i suoi ragazzi. Per la cronaca dovrebbe trattarsi di un allenamento di scarico - cioè una seduta che permetta all’organismo di rigenerarsi dopo una gara impegnativa – ma nel vocabolario del tecnico boemo la parola “scarico” non compare o quantomeno è scritta in maniera sbiadita a tal punto che non si legge… I ragazzi li tiene tutti in campo per oltre 90 minuti e di certo non a rimirare il bel paesaggio... 
Schemi e movimenti, con l’impiego attivo di tutti i reparti, ripetuti ad alta velocità. E poi ancora ripetizioni, tante, finché l’oscurità non manda tutti sotto la doccia tra la soddisfazione di un nutrito gruppo di tifosi infreddoliti appollaiato sulla tribunetta. (...)
 
Mister, come ci si sente a guardare gli avversari dall’alto…? 
Siamo felici, ma si resta con i piedi per terra anche perché ci sono ancora tante gare da giocare. Però c’è tanta soddisfazione, personale, per la squadra, per la società e soprattutto per i nostri tifosi che sono i più importanti. 
 
Cosa l’ha convinta a portare la sua idea di calcio a
Sapevo che a il calcio viene seguito con passione e se si lavora nel modo giusto la gente si avvicina e aiuta la squadra a crescere. Inoltre è una à di mare e io mi sento marino visto che tanti anni fa sono sbarcato a Palermo… 
 
Da tempo la à e l’Abruzzo pallonaro erano alla ricerca di un sogno. Lei li ha accontentati, ora però le chiedono di non svegliarli… 
Ci proveremo… Non bisogna però dimenticare che essendo una competizione sportiva ognuno cerca di fare il meglio. Noi al momento ci stiamo riuscendo bene, ma questo non significa che abbiamo la serie A in tasca. Sicuramente daremo il massimo nel tentativo di agguantarla. 
 
Crede che il suo storico nemico Luciano Moggi il sabato sera s’informi del risultato del …? 
Non credo… E poi secondo me Moggi non è nemico di Zeman… 
 
Questo è uno scoop… 
Moggi è nemico del calcio e di tutti quelli che non l’hanno seguito e non si sono lasciati convincere. E siccome io sono tra questi… 
 
Il recente scandalo del calcio scommesse, ormai nel nostro paese diventato quasi ciclico come le stagioni, ha screditato ulteriormente un mondo che già faceva fatica a guardarsi allo specchio… Sarà possibile, a suo avviso, scrollarsi di dosso una volta per tutte questa vergognosa “macchia” oppure ci resterà appiccicata per sempre? 
Credo che il problema del calcio scommesse non esista solo in Italia, anche perché come hanno accertato le ultime indagini a muovere i fili era un’organizzazione internazionale che ha coinvolto anche dei giocatori italiani. 
 
Da noi, però, questa storia si ripete di frequente… 
Forse perché a differenza di altri paesi non si è affrontata la questione con fermezza e provvedimenti drastici. 
 
Tipo? 
Chi sbaglia esce per sempre fuori dal gioco. In Italia, invece, ci sono indagini troppo lunghe e le decisioni hanno un tempo indefinito… Invece basterebbero poche sentenze, rapide ed esemplari, per far passare la voglia a questi signori… 
 
Ma cosa spinge un calciatore, il cui stipendio mensile non è sicuramente paragonabile ad esempio a quello di un operaio che si spezza la schiena in fabbrica dieci ore al giorno, a truccare le regole del gioco? 
Dipende. A livello di Lega Pro, dove ad esempio c’è difficoltà a portare a casa ogni mese lo stipendio, può capitare che un giovane che magari non prende i soldi da sei mesi e ha una famiglia da mantenere, si lasci trascinare in questo giro. Altra cosa, invece,sono quelli che amano i soldi e pur avendoli vogliono arricchirsi sempre di più… 
 
Nella sua lunga e brillante carriera di allenatore ha avuto mai la sensazione che qualcuno la stesse fregando? 
Nei tanti anni trascorsi sui campi in molte partite di fine campionato ho visto un calcio strano… Accordi tra giocatori dove magari c’era la necessità di qualche squadra di fare un punto. Io sono stato sempre contrario a questo, anche perché se regali un punto a un avversario vuol dire che ne affossi un altro e questo non è corretto. Bisogna allora affrontare tutti con lo stesso spirito e la stessa determinazione. 
 
È mai accaduto che un suo giocatore prima di una partita o addirittura tra il primo e il secondo tempo di una gara le ha raccontato di strane sensazioni o addirittura di avances ricevute? 
Sì. 
 
E come si è comportato? 
Ho denunciato alla Procura della Repubblica due casi di alcuni miei giocatori che erano stati avvicinati… 
 
Come è andata a finire? 
Non saprei… Ci sono state delle….............