IL ROMANISTA (A. F. FERRARI) - La questione lha affrontata subito Cesare Prandelli: «Daniele ha giocato perché stava bene e poteva farlo». Il ct dellItalia non ha dubbi, nemmeno il giorno dopo che è proprio il giorno dellautocritica: «Non è il giorno per parlare delle cose che hanno funzionato, ma piuttosto quello di unanalisi critica». Prandelli non cerca alibi o frasi di circostanza, ma boccia la prestazione della Nazionale dellaltra sera a Sofia contro la Bulgaria.
Ma come detto è stata solo una paretesi nella conferenza stampa di Prandelli che è poi tornato a criticare la sua Nazionale senza mezzi termini: «La prestazione di Sofia è stata insufficiente, negativa. Normale che le pagelle dei giornali siano state basse - ha proseguito il tecnico azzurro -. La squadra è stata lunga come mai prima di adesso, nei miei due anni da ct. Questo dimostra che le cose studiate le puoi dimenticare. Abbiamo giocato molte, troppe, palle alte. Concesso dieci calci dangolo, e subìto tanto. Voto insufficiente pure allallenatore? Concordo». Sotto accusa anche la gestione dei cambi: «È il rischio che un ct corre quando fa i cambi, ma dovevo passare a quattro in difesa, per questo ho inserito Diamanti. Abbiamo pagato, in costruzione, il fatto di avere un centrocampista in meno, col modulo 3-5-2. Cera un difensore, Ogbonna o Barzagli, che aveva sempre libertà, ma aveva meno qualità per sfruttarla». Molti giocatori discutevano tra loro durante la partita: «Non è un bel segnale. Ci sono mancate sicurezza e ordine tattico. E qualità, dovevamo tenere, giocare di più la palla, lelemento che ci caratterizza, al di là del modulo. Io avevo provato ad ammonire tutti sulla difficoltà della partita, ma inconsciamente capita che in certe occasioni non si riesca a fare il metro in più che serve quando cè da giocare un pallone». A stupire è stato anche il poco affiatamento in campo nonostante la presenza di sette giocatori della Juve che in campionato gioca con lo stesso modulo della Nazionale: «Non è detto che, con sette juventini in campo assieme, sia poi facile integrare gli altri con facilità. Pure con il modulo che i bianconeri sono abituati ad utilizzare in campionato. Non abbiamo avuto abbastanza tempo per riuscirci, stavolta».
Contro Malta ci saranno dei cambi ma Prandelli non ci vuole pensare: «Devo prima capire chi ha recuperato, poi penserò alla gara di martedì con Malta. Serve tornare a lavorare sui concetti che abbiamo messo in pratica fino a due mesi fa, con chi li conosce». Oggi la Nazionale si allenerà a Medolla, uno dei centri del modenese colpiti dal terremoto: «Avremmo voluto essere presenti lì sin da subito, ma cerano dei protocolli di sicurezza da seguire - ha proseguito Prandelli -. Abbiamo visto le immagini delle dirette delle nostre partite guardate dalle tendopoli. Non è un gesto scontato, ma qualcosa che sentiamo, nei confronti di persone che stanno ancora vivendo una situazione di disagio. Vogliamo che queste iniziative possano rimanere nella memoria dei bambini, che poi costruiranno una società migliore».