Politano salva il Perugia. Viviani, buona la prima

25/09/2012 alle 10:45.

IL ROMANISTA - La modestia con cui l’ha commentato non rende giustizia all’importanza del gol che ha lasciato il Perugia in testa alla classifica, salvandolo dalla prima sconfitta stagionale: «L’importante è sempre la squadra.

Il primo ad abbracciarlo è stato uno con cui l’anno scorso si è conteso due trofei su tre, lo juventino Matteo Liviero, terzino sinistro dal cross millimetrico che gli ha messo sulla testa una palla impossibile da sbagliare. È il secondo sigillo del suo bell’inizio di stagione la notizia migliore proveniente dalla Prima Divisione, con Amato Ciciretti rimasto in panchina nella Carrarese sconfitta a Viareggio e Mattia Montini subentrato a mezz’ora dalla fine nel derby con l’Avellino perso in casa dal suo Benevento. Meglio è andata a Filippo Scardina, titolare nel Gubbio vittorioso sul Pisa e autore di una buona prova, pur senza riuscire a trovare il gol.

Bene anche Francesco Proietti Gaffi in Seconda Divisione, con le parate che hanno permesso al Fano di tornare indenne da Bellaria. In Serie B c’è da celebrare l’esordio nella caregoria di Federico Viviani, finalmente in campo dal primo minuto all’Euganeo nel 3-2 del Padova sulla Reggina. Non vedeva l’ora di rompere il ghiaccio, l’ex capitano della Primavera: l’ha fatto senza strafare, ma con una prova di sostanza che potrebbe valergli la conferma già questa sera contro l’Empoli. Titolare anche Stefano Sabelli, fra i migliori nello 0-0 del Bari in casa del Crotone dell’amico Stefano Pettinari, subentrato a metà ripresa.

Panchina per Paolo Frascatore nel Sassuolo, titolare ma sostituito nell’intervallo Marco D’Alessandro nel Cesena. Salendo in Serie A, ritorno all’Olimpico per i romanisti di Andrea Bertolacci e Giammario Piscitella, che si sono tolti la soddisfazione di battere la Lazio, ma hanno dovuto farlo dalla panchina. Titolare invece Gianluca Caprari nell’1-1 del a , dove è rimasto in panchina Alessandro Crescenzi. Stessa sorte per Valerio Verre in quella che lui stesso ha definito un’impresa del Siena a San Siro. Di fronte l’Inter di Stramaccioni, «tecnico a cui devo tanto e che mi fa uno strano effetto incontrare da avversario». Aveva detto di volerlo battere, può dire di esserci riuscito.