
IL ROMANISTA (P. A. COLETTI) - Osvaldo è tornato. È questa la notizia che risolleva gli animi a Trigoria dopo la delusione dell1- 1 casalingo contro la Samp di mercoledì scorso. Litalo-argentino ha smaltito linfortunio (trauma distorsivo al ginocchio sinistro) e ieri ha svolto lintero allenamento con il gruppo. È tornato più carico che mai. Voglioso di segnare,
Sabato sera allo Juventus Stadium Zeman potrà contare su Totti e De Rossi al meglio e su un Osvaldo carichissimo. «Sarà una partita importantissima, siamo due grandi squadre, le due che esprimono il miglior calcio in Italia». Una partita mai come le altre, quasi una crociata. E Osvaldo sa bene cosa significa: «Per me è una partita molto sentita. Il pubblico di Roma ci tiene tanto a vincere con la Juve. Queste cose te le trasmette e alla fine io la sento come un tifoso». Il tifoso Osvaldo con la Juventus ci ha giocato spesso: è la squadra che ha affrontato più volte in carriera (8 partite). Il bilancio non è così positivo. Contro i bianconeri quattro sconfitte, tre pareggi e una sola vittoria. Tre punti targati Osvaldo, però: il 2 marzo del 2008 siglò al 93 la storica vittoria della Fiorentina per 2-3 in casa bianconera. Lunico, per ora, altro gol segnato ai bianconeri risale al novembre del 2006. Zeman, allepoca allenatore del Lecce, al 59 sostituisce Cozzolino per far entrare il ragazzino venuto dallArgentina. Tre minuti e subito gol. La partita, valida per il campionato di Serie B, finì 4-1 per i bianconeri ma Osvaldo fu lunica nota positiva dei salentini.
Però il gol segnato nel capoluogo piemontese che Osvaldo ricorda meglio è un altro: «Contro il Toro feci una gran rovesciata. Quel gol permise alla Fiorentina di andare in Champions, un bel ricordo». Ora manca solo il gol allo Juventus Stadium con la maglia giallorossa. Osvaldo ci crede: «Possiamo vincere perché in attacco siamo più forti della Juve, speriamo di essere in forma per dimostrarlo».
Lattacco, appunto, da sempre il punto di forza delle squadre di Zeman. Il rapporto tra lallenatore e lattaccante è ottimo fin dai tempi di Lecce. Litalo-argentino stravede per il Boemo: «Le sue idee di gioco sono fondamentali. Lo conosco da tanti anni, per gli attaccanti soprattutto le sue idee sono decisive. Ora me lo godo di più perché conoscevo già i suoi movimenti e non mi sono dovuto adattare». Dallallenatore al capitano: «Ieri ho fatto gli auguri a Francesco per sms subito dopo la mezzanotte. Giocare con lui ti rende le cose semplici, è un vero campione».
Osvaldo stupisce quando indica Quagliarella come il giocatore da «rubare» alla Juventus e "scarta" Vucinic: «Mirko è forte ma a Roma è già stato, meglio cambiare. Segnerà tanto, ma io ne farò uno in più di lui». È questo lo spirito che piace a Zeman, che piace ai tifosi. Un bomber, 13 gol in 28 presenze in giallorosso, ma soprattutto un leader capace di trasmettere la mentalità vincente alla squadra. «Sono un sognatore, penso che abbiamo una grande squadra per fare un grande campionato... Poi a me piace vincere». Anche alla Roma, a Zeman, a Totti, a De Rossi, soprattutto ai tifosi. Osvaldo è tornato e suona la carica: «Vincere a Torino».