Juve-Roma, che brividi. Ci pensa Capitan Futuro

29/09/2012 alle 11:32.

GASPORT (M. CALABRESI) - Daniele De Rossi aveva cerchiato Juventus-Roma sul suo calendario già in Bulgaria, quando una lesione al bicipite femorale lo aveva rimesso sull'aereo per Roma. C'era lui, a Sofia, con un centrocampo per tre quinti juventino: Giaccherini, Marchisio e Pirlo. Gli ultimi due se li ritroverà di fronte stasera, gli stessi che aveva a fianco all'ultimo Europeo. Quello di Pirlo regista e De Rossi intermedio. Amici fuori, nemici per una sera, uniti da un inizio di campionato vissuto con malinconia.



Taxi al centro La malinconia di è quella di tutta una Roma che non decolla: Zeman ha bisogno di lui nella serata in cui i big devono prendere per mano tutti. , che mercoledì rientrava dopo tre settimane, contro la Sampdoria non lo ha fatto: ha giocato regista, al posto di Tachtsidis, che come gran parte dei suoi compagni era a corto di fiato. E non ha reso come né il boemo né lui stesso avrebbero voluto. Stasera il greco sarà ancora lì in mezzo, confermando di fatto il pensiero primordiale di Zeman, che ebbe più di un dubbio nel considerare un play. Motivo per cui, nell'unica gara in cui sono stati entrambi disponibili, il greco ha giocato al centro — con discreti risultati — e al suo fianco, meno ancorato a compiti schematici di impostazione.

Quei due gol... Giocò addirittura da difensore centrale lo scorso 12 dicembre, giorno dell'ultimo gol della Roma contro la , prima delle due batoste dello Stadium: lo segnò proprio , anche se una bella mano gliela diede Vidal, appostato sul palo. Gol inutile: pareggiò Chiellini,
sbagliò un rigore e la Roma di Luis Enrique (devastata otto giorni prima a Firenze) non vinse una partita che avrebbe meritato di portare a casa. Ne segnò uno ancora più inutile, di gol, nel giorno dell'unico show italiano di Diego e delle dimissioni di Spalletti. Altri tempi, tutto un altro centrocampo: lì gli intermedi erano due, lui e Pizarro, quasi la perfezione. La stessa che servirà alla Roma per alzare le braccia al cielo: proprio come fece qualche mese fa papà Alberto.