IL TEMPO (T. CARMELLINI) - Quando dopo ventidue minuti ti ritrovi sotto di tre gol (senza contare le traverse) a Torino contro la Juventus cè poco da analizzare o da recriminare. Non era di certo questa la partita che la Roma di Zeman doveva vincere a tutti i costi, perché è evidente che al momento tra le due squadre cè una differenza
Sì le incertezze di Stekelenburg, gli svarioni di Taddei, la lentezza disarmante di Tachtsidis, la lontananza di De Rossi e lemicrania di Balzaretti, tutto vero... ma in cima alla lista dei responsabili cè inevitabilmente Zeman. La squadra non ha ancora un suo gioco, troppa gente viene utilizzata fuori ruolo, ma soprattutto non cè ancora quella mentalità che rende un accozzaglia di uomini una squadra vera. Forse era troppo ottimistica la previsione che dava la Roma già in via di guarigione dopo lanno nero targata Luis Enrique. Il tempo concesso lo scorso anno al tecnico asturiano, va dato anche al boemo che dovrà pure capire che in serie A senza difesa non si va da nessuna parte e prendere serie contromisure. Dopo lesecuzione pubblica di Piris avvenuta ieri sera la Roma deve tornare sulmercato: è chiaro. E se qualcuno allinterno della società pensa che il problema di questa Roma sia Zeman,allora si prendano le decisioni adeguate: ma subito. Altrimenti lo si lasci lavorare il tecnico a oltranza!