IL ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - Quando Daniel Fonseca con una doppietta regalava alla Roma lultimo successo in casa del Cagliari Nico Lopez aveva appena compiuto due anni. Basterebbe questo a capire non solo da quanto tempo i giallorossi non portano via i tre punti dalla Sardegna, ma anche a capire quanto sia giovane lattaccante che, con Destro e Lamela, completerà oggi il tridente dattacc
Qualche calcio Nico Lopez lo ha preso in questi suoi primi 10 mesi in Italia, perché tanti ne sono passati da quella prima rete alla Beretti del Frosinone. In mezzo un bel po di Primavera, tanti gol - 17 in 14 partite tra campionato e Viareggio - e nessuna apparizione con la Roma di Luis Enrique, che pure uno sguardo alla squadra di Alberto De Rossi lo dava e pure spesso. Lui, Nico Lopez, soprannominato "il coniglio" per i denti sporgenti e per la rapidità che tanto ricorda il suo connazionale Fonseca, non si è mai abbattuto. Ha lavorato in silenzio, sotto lala del ds Sabatini, ha vissuto a Trigoria, ha aspettato che Zeman gli desse una possibilità. Tra i migliori in ritiro, è diventato lamico inseparabile di Erik Lamela che, come lui, aveva segnato allesordio da romanista. Nico Lopez è uno abituato a fare gol in tutte le sue "prime": prima amichevole, prima gara ufficiale in Primavera al Viareggio, prima in campionato e prima in Serie A, quella prodezza allultimo minuto contro il Catania che è valsa alla Roma il primo punto in campionato. Oggi, lui che sarà il più giovane della squadra, gioca per la prima volta dallinizio. E la speranza è che la tradizione venga rispettata, sulle orme di quanto fatto dal suo connazionale ormai 17 anni fa. Anche perché la dedica è già pronta visto che tra qualche giorno in Uruguay nascerà il suo primo figlio.