Così il numero dieci ha dominato avversari e schemi

04/09/2012 alle 10:31.

CORSPORT (A. GHIACCI) - Tredici anni dopo, tutto un altro Totti. Eppure l’allenatore è lo stesso, Zeman, e il modulo è sempre quello, il 4-3-3. Ma il capitano della Roma si è piazzato nella stessa posizione della prima volta del tecnico boemo in giallorosso solo per collocazione di partenza. Nel biennio 1997-1999 infatti, Totti faceva l’ala

REGIA - Spesso e volentieri , specialmente nella seconda parte della sua carriera, quando il fatto che fosse un fenomeno era ormai chiaro a tutti, ha interpretato diversi ruoli, mettendoci sempre del suo. Un esempio? Con Spalletti è diventato un centravanti atipico, in grado di segnare valanghe di gol ma anche di fare il regista d’attacco. E oggi certo non è l’ala sinistra tipica di Zeman, non va sempre e comunque sul fondo, non cerca per forza l’uno contro uno, non taglia necessariamente verso la porta avversaria. Non fa in pratica ciò che faceva Insigne l’anno scorso nel di Zeman, ciò che ha fatto stesso dal ‘97 al ‘99. (...)
 
CAMBIO - Tante differenze. Anzi: tutto diverso. Ecco perché le analisi parlano di uno Zeman nuovo, un po’ cambiato, non così integralista. Certo è che il tecnico giallorosso considera questa la sua ultima grande occasione nel grande calcio e non lascerà nulla al caso. Per lui è un campione, tra i due c’è feeling: se c’è da studiare qualche soluzione nuova che sia di vantaggio per entrambi e per tutta la Roma ben venga. Perché ciò che si è visto a Milano è zemaniano solo in alcuni (fondamentali) tratti: ritmi, triangolazioni, tagli e inserimenti. Il fulcro è sempre stato . Dai piedi del numero dieci giallorossi sono partiti 60 passaggi che le statistiche hanno incasellato nella voce “riusciti”. (...)