CORSPORT (A. GHIACCI) - Tredici anni dopo, tutto un altro Totti. Eppure lallenatore è lo stesso, Zeman, e il modulo è sempre quello, il 4-3-3. Ma il capitano della Roma si è piazzato nella stessa posizione della prima volta del tecnico boemo in giallorosso solo per collocazione di partenza. Nel biennio 1997-1999 infatti, Totti faceva lala
REGIA - Spesso e volentieri Totti, specialmente nella seconda parte della sua carriera, quando il fatto che fosse un fenomeno era ormai chiaro a tutti, ha interpretato diversi ruoli, mettendoci sempre del suo. Un esempio? Con Spalletti è diventato un centravanti atipico, in grado di segnare valanghe di gol ma anche di fare il regista dattacco. E oggi certo non è lala sinistra tipica di Zeman, non va sempre e comunque sul fondo, non cerca per forza luno contro uno, non taglia necessariamente verso la porta avversaria. Non fa in pratica ciò che faceva Insigne lanno scorso nel Pescara di Zeman, ciò che ha fatto Totti stesso dal 97 al 99. (...)
CAMBIO - Tante differenze. Anzi: tutto diverso. Ecco perché le analisi parlano di uno Zeman nuovo, un po cambiato, non così integralista. Certo è che il tecnico giallorosso considera questa la sua ultima grande occasione nel grande calcio e non lascerà nulla al caso. Per lui Totti è un campione, tra i due cè feeling: se cè da studiare qualche soluzione nuova che sia di vantaggio per entrambi e per tutta la Roma ben venga. Perché ciò che si è visto a Milano è zemaniano solo in alcuni (fondamentali) tratti: ritmi, triangolazioni, tagli e inserimenti. Il fulcro è sempre stato Totti. Dai piedi del numero dieci giallorossi sono partiti 60 passaggi che le statistiche hanno incasellato nella voce riusciti. (...)