IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - Puntuale, e anche scontato, è cominciato lo scarico di responsabilità. È stato Bojan a voler andar via; no, è stata la Roma che lha voluto cedere. E, come sempre accade in questi casi, cè qualcuno che bluffa. Da Trigoria sussurrano che è stato lo spagnolo a chiedere con insistenza di cambiare aria perché si sentiva incompreso da Zeman. «Non credo che la sua partenza sia stata una scelta dellallenatore», ha dichiarato Diego Tavano
E, allora, qual è la verità? Sono buone entrambe le tesi, al momento. E in tutta questa faccenda, qual è stato il ruolo di Zeman? Non più tardi di sabato scorso, alla vigilia di Roma-Catania, il boemo aveva speso parole allo zucchero per lo spagnolo. «Per me è importante, è molto bravo tecnicamente, è vivo, spero ci aiuterà tanto anche perché viene dal Barcellona che gioca un calcio organizzato. Poi come ruolo penso che sia più adatto a fare l'esterno», il suo virgolettato. Poi, però, in corso dopera come esterni gli ha preferito prima Marquinho (?) e poi Lopez, esattamente nel ruolo di attaccante di sinistra, quello destinato a parole a Bojan. Segno che per Zdenek tanto importante lex Barça non era.
Cè, però, chi dice che Zeman sia stato quasi costretto, per esigenze di mercato, a non impiegare lo spagnolo ormai a un passo dalla cessione al Milan. Che, insomma, si sia prestato a fare il gioco della società. Può darsi ma, conoscendo come lavora, se avesse reputato Bojan utile alla causa Zdenek lo avrebbe mandato in campo senza stare a pensare a nulla. Se non lha fatto, la ragione è semplice: Bojan, al di là delle belle parole, non gli piaceva.
Insomma, Bojan voleva andare via, la Roma ha accontentato lui e non ha scontentato Zeman: siamo lontani dalla verità?
È evidente che, per ovvi motivi, la società ha tutto linteresse a far sapere ai tifosi imbufaliti che è stata una scelta del giocatore. La gente è arrabbiata non tanto (non solo) perché è stato mandato via un attaccante di valore, ma perché è stata rinforzata una diretta concorrente per la zona Champions. E, soprattutto, perché, a meno di colpi di scena, Bojan non verrà rimpiazzato. Un regalo al Milan - il giorno dopo lavvento di James Pallotta alla presidenza giallorossa - che si rinforza grazie ad una Roma che si indebolisce.