Vendi tanto e spendi poco: così la crisi ha riportato in attivo il mercato di A

15/08/2012 alle 11:31.

LA REPUBBLICA (M. PINCI) - Spending review è senza dubbio la parola più in voga nell’estate italiana. Anche quando si parla di calcio mercato. Mercato che, oggi, viaggia per la prima volta negli ultimi otto anni in attivo. È di oltre 14 milioni di euro il saldo positivo tra uscite e entrate nelle casse dei club italiani: 295 milioni e 100

 

LA REPUBBLICA (M. PINCI) - Spending review è senza dubbio la parola più in voga nell’estate italiana. Anche quando si parla di calcio mercato. Mercato che, oggi, viaggia per la prima volta negli ultimi otto anni in attivo. È di oltre 14 milioni di euro il saldo positivo tra uscite e entrate nelle casse dei club italiani: 295 milioni e 100 mila euro sono arrivati dalle cessioni di giocatori delle nostre squadre contro i 280,8 milioni spesi complessivamente (anche tramite lo scambio di calciatori) per gli acquisti. Meglio soltanto nel 2004-2005, quando si chiusero le trattative in attivo per 52 milioni. Da qui a due settimane, quando suonerà il gong di fine mercato, tutto può cambiare: evidente in ogni caso il segnale di un’attenzione ai bilanci obbligatori ormai per tutti, ma anche di una rilevante difficoltà economica. Basti pensare a quanto è stato stravolto il trend del mercato negli ultimi dodici mesi: soltanto un anno fa, al 31 agosto, la serie A doveva far fronte a quasi 60 milioni di disavanzo nel rapporto tra i soldi spesi per ingaggiare nuovi giocatori e quelli incassati dalle partenze. Addirittura imbarazzante il confronto con l’estate 2008, quando alle fine di un mercato delle vacche grasse in Italia le spese superavano gli introiti di 225 milioni.

Tutt’altra storia oggi. Rispetto al (recente) passato ma anche rispetto ad altri paesi dell’Eurozona. Spaziale ormai il divario con la Premier League, capace di spendere 206 milioni in più rispetto a quelli incassati. E stavolta lo sceicco Mansur, proprietario di un Manchester fermo ai 15 milioni investiti per Rodwell, c’entra poco. Semmai, prendetevela con il suo collega Al Thani, che sbilancia i numeri di un campionato tutt’altro che spendaccione portando in Ligue 1, al Psg, Ibra, Thiago Silva e Lavezzi per oltre novanta milioni: esattamente l’ammontare del disavanzo francese. Mantengono un andamento virtuoso, invece, i club spagnoli. Sarà che la crisi delle banche non consente più spese pazze a Real e , ma nonostante il titolo Europeo anche da quelle parti oggi si incassa più di quanto non si spenda: 47 milioni di margine positivo, almeno ad oggi.

Un margine che potrebbe incrementare la : proprio sull’asse Italia-Spagna, infatti, si gioca una delle partite più vive del mercato internazionale. A Torino hanno messo nel mirino l’attaccante dell’Athletic Bilbao Fernando Llorente. Il presidente del club basco ha di fatto aperto alla cessione, meno semplice sarà però trovare l’accordo economico. Per questo già nei prossimi giorni, probabilmente subito dopo Ferragosto, Marotta dovrebbe presentare un’offerta ufficiale per l’attaccante: poco meno di 20 milioni, forse non abbastanza per convincere l’Athletic, ma certamente sufficienti a intavolare una trattativa, considerate le difficoltà per e l’addio al sogno Van Persie (da registrare il rilancio del Manchester con l’). Nella giornata, ufficializzato il ritorno di Melo al Galatasaray, si era sparsa anche la voce di un interesse per Alvaro Pereira, ma Inter e sembrano ormai concorrenti isolate. Il Manchester , intanto, è tornato con forza su . La Roma – come il giocatore – aspetta l’offerta. La spending review è anche questo.