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LA REPUBBLICA (M. PINCI) - Spending review è senza dubbio la parola più in voga nellestate italiana. Anche quando si parla di calcio mercato. Mercato che, oggi, viaggia per la prima volta negli ultimi otto anni in attivo. È di oltre 14 milioni di euro il saldo positivo tra uscite e entrate nelle casse dei club italiani: 295 milioni e 100
LA REPUBBLICA (M. PINCI) - Spending review è senza dubbio la parola più in voga nellestate italiana. Anche quando si parla di calcio mercato. Mercato che, oggi, viaggia per la prima volta negli ultimi otto anni in attivo. È di oltre 14 milioni di euro il saldo positivo tra uscite e entrate nelle casse dei club italiani: 295 milioni e 100 mila euro sono arrivati dalle cessioni di giocatori delle nostre squadre contro i 280,8 milioni spesi complessivamente (anche tramite lo scambio di calciatori) per gli acquisti. Meglio soltanto nel 2004-2005, quando si chiusero le trattative in attivo per 52 milioni. Da qui a due settimane, quando suonerà il gong di fine mercato, tutto può cambiare: evidente in ogni caso il segnale di unattenzione ai bilanci obbligatori ormai per tutti, ma anche di una rilevante difficoltà economica. Basti pensare a quanto è stato stravolto il trend del mercato negli ultimi dodici mesi: soltanto un anno fa, al 31 agosto, la serie A doveva far fronte a quasi 60 milioni di disavanzo nel rapporto tra i soldi spesi per ingaggiare nuovi giocatori e quelli incassati dalle partenze. Addirittura imbarazzante il confronto con lestate 2008, quando alle fine di un mercato delle vacche grasse in Italia le spese superavano gli introiti di 225 milioni.
Tuttaltra storia oggi. Rispetto al (recente) passato ma anche rispetto ad altri paesi dellEurozona. Spaziale ormai il divario con la Premier League, capace di spendere 206 milioni in più rispetto a quelli incassati. E stavolta lo sceicco Mansur, proprietario di un Manchester City fermo ai 15 milioni investiti per Rodwell, centra poco. Semmai, prendetevela con il suo collega Al Thani, che sbilancia i numeri di un campionato tuttaltro che spendaccione portando in Ligue 1, al Psg, Ibra, Thiago Silva e Lavezzi per oltre novanta milioni: esattamente lammontare del disavanzo francese. Mantengono un andamento virtuoso, invece, i club spagnoli. Sarà che la crisi delle banche non consente più spese pazze a Real e Barça, ma nonostante il titolo Europeo anche da quelle parti oggi si incassa più di quanto non si spenda: 47 milioni di margine positivo, almeno ad oggi.