
IL TEMPO (A. AUSTINI) - Amici mai. Ancor prima di ritrovarli sul campo, Zeman ha già fatto arrabbiare gli juventini. E di brutto. La frecciata del boemo sul «tecnico squalificato che a mio parere non dovrebbe allenare», senza riferimenti diretti a Conte ma
Ma con Zeman serve un compromesso. Ieri è stato il dg Beppe Marotta a farsi portavoce dello sdegno bianconero. «O la sua era una boutade - attacca il dirigente - o Zeman è stato inopportuno, perché parla di un collega condannato per omessa denuncia e non illecito. Il regolamento dice che può andare in panchina. Il boemo aveva già parlato degli scudetti della Juventus e il fatto è ancora più grave perché alimenta tensioni». Insomma, una polemica che va al di là del singolo caso. Sembra di tornare agli anni Novanta, quando il boemo accusò labuso di farmaci tirando in ballo i bianconeri. Ed è lo stesso Marotta a riavvolgere il nastro tirando in ballo un episodio a suo dire paragonabile a quelli che hanno sconvolto di recente il calcio. «Di Zeman ricordo ancora il maggio 2005 - dice il dg juventino - quando negli ultimi dieci minuti di Lecce-Parma seguì la partita con le spalle girate al campo. Devo ancora capire quel gesto: dovrebbe spiegarlo invece di interessarsi delle vicende che non lo riguardano».
Marotta ha auspicato anche lintervento dellAssoallenatori e, puntuale, il presidente Ulivieri ha detto la sua, strizzando locchio al rigore chiesto da Zeman. «Ci sono delle regole. Solo a queste bisogna attenersi. Non c'è un'altra posizione possibile - spiega Ulivieri - le norme esistono e tutti devono starci». Conte, quindi, dovrà arrendersi alla realtà dei fatti, sperando in uno sconto della squalifica nei prossimi due gradi di giudizio. Il divieto di sedersi in panchina durante le partite è una punizione sufficiente a detta di Prandelli, intervenuto anche lui sulla questione. «Zeman ha detto che un tecnico sospeso per tre mesi non dovrebbe allenare? Per me - dice il ct - già una squalifica di 10 mesi è abbastanza pesante, non vedo perché uno non possa allenare. Quanto alle sentenze, aspettiamo la fine, in queste settimane sono stati sovvertiti molti pronostici».
Se Prandelli si schiera al fianco di Conte, Baldini non può che proteggere il «suo» Zeman. Anche la Roma ha dovuto mettere bocca ieri sullargomento attraverso una nota del dg. «Unopinione personale - spiega Baldini - ed in quanto tale da ritenersi legittima, fornita in seguito ad una domanda generica ed alla quale negli stessi termini è stata data risposta, tralasciando luso che della risposta è stato fatto, ha generato unaltra inutile polemica. Abbiamo appena finito di realizzare, attraverso le Olimpiadi, quanta bellezza lo sport sia invece in grado di generare, bellezza che la As Roma davvero non vorrebbe rendersi complice nel disperdere». La chiusura, in «baldiniano», contiene la stoccata alla Juve e Conte: «Una volta rilevato, da parte nostra, la profonda differenza tra regolamenti e sentenze con quelle che sono invece semplici ed inutili illazioni, ci auguriamo ed auguriamo a tutti un buon campionato». Buono forse, avvelenato sicuro.