Per il Boemo è l’ora delle scelte

26/08/2012 alle 10:34.

IL ROMANISTA (G. DELL'ARTRI) - Adesso è l’ora delle scelte. Nove amichevoli precampionato, nove successi. Tanti giocatori messi in campo, un’idea di gioco che si inizia a vedere, un entusiasmo difficile da contenere. Da stasera si fa sul serio.

Il titolare è Stekelenburg. In teoria, molto in teoria. Per lo staff tecnico sono entrambi a posto fisicamente, la scelta sarà solo di Zeman e sarà dettata solo da motivazioni tecniche. Il dubbio è: schierare l’olandese, sempre a rischio cessione, o preferirgli il romeno? Se prevalesse la seconda ipotesi e poi magari Stek rimanesse a Trigoria che ne sarebbe di lui? Quale sarebbe il morale? La questione è a dir poco delicata. Meno complicata è invece quella che riguarda l’attacco. Lopez e Lamela non hanno convinto in pieno Zeman e lui ieri lo ha detto senza tanti giri di parole. Stasera dovrebbe giocare l’argentino ma certezze non ce ne sono. Anzi, è probabile che se fosse stato bene fisicamente una bella possibilità di giocare l’avrebbe avuta Bojan.

Al Boemo piace: gli piace la sua vivacità e gli piace la sua tecnica. Inoltre sa che venendo dalla scuola è uno abituato a giocare in una squadra con degli schemi ben precisi mentre gli altri due sono abituati a fare tutto da soli. Con Zeman non esiste. Sono giovani e sono forti ma devono svegliarsi e mostrare qualcosa in più. Potrebbero, ad esempio, prendere spunto da . Giovane anche lui ma già maturo anche se stasera partirà dalla panchina visto che a centrocampo toccherà a , Bradley e . Non si tocca nessuno dei tre. E non si toccano neanche gli altri due attaccanti. Osvaldo al centro, a sinistra. Poi magari si scambieranno la posizione qualche volta, poi magari faranno anche un po’ di testa loro. , soprattutto. Libero di inventare, creare ma anche rincorrere gli avversari. Libero di essere se stesso. Semplicemente , il più grande di tutti, uno di quelli che fa - anzi è - nella storia. Trentasei anni tra un mese, inizia stasera la ventunesima stagione. In una Roma che schiera tre difensori nuovi su quattro (Piris, Balzaretti e con Burdisso) e un nuovo centrocampista, che cambia allenatore e che aspetta che i suoi talenti esplodano definitivamente, la certezza e la bellezza è sempre lui. Si riparte dai suoi piedi, ancora una volta. Ed è una gran bella partenza.