IL ROMANISTA (G. DELL'ARTRI) - Adesso è lora delle scelte. Nove amichevoli precampionato, nove successi. Tanti giocatori messi in campo, unidea di gioco che si inizia a vedere, un entusiasmo difficile da contenere. Da stasera si fa sul serio.
Il portiere titolare è Stekelenburg. In teoria, molto in teoria. Per lo staff tecnico sono entrambi a posto fisicamente, la scelta sarà solo di Zeman e sarà dettata solo da motivazioni tecniche. Il dubbio è: schierare lolandese, sempre a rischio cessione, o preferirgli il romeno? Se prevalesse la seconda ipotesi e poi magari Stek rimanesse a Trigoria che ne sarebbe di lui? Quale sarebbe il morale? La questione è a dir poco delicata. Meno complicata è invece quella che riguarda lattacco. Lopez e Lamela non hanno convinto in pieno Zeman e lui ieri lo ha detto senza tanti giri di parole. Stasera dovrebbe giocare largentino ma certezze non ce ne sono. Anzi, è probabile che se fosse stato bene fisicamente una bella possibilità di giocare lavrebbe avuta Bojan.
Al Boemo piace: gli piace la sua vivacità e gli piace la sua tecnica. Inoltre sa che venendo dalla scuola Barcellona è uno abituato a giocare in una squadra con degli schemi ben precisi mentre gli altri due sono abituati a fare tutto da soli. Con Zeman non esiste. Sono giovani e sono forti ma devono svegliarsi e mostrare qualcosa in più. Potrebbero, ad esempio, prendere spunto da Florenzi. Giovane anche lui ma già maturo anche se stasera partirà dalla panchina visto che a centrocampo toccherà a De Rossi, Bradley e Pjanic. Non si tocca nessuno dei tre. E non si toccano neanche gli altri due attaccanti. Osvaldo al centro, Francesco Totti a sinistra. Poi magari si scambieranno la posizione qualche volta, poi magari faranno anche un po di testa loro. Il Capitano, soprattutto. Libero di inventare, creare ma anche rincorrere gli avversari. Libero di essere se stesso. Semplicemente Francesco Totti, il più grande di tutti, uno di quelli che fa - anzi è - nella storia. Trentasei anni tra un mese, inizia stasera la ventunesima stagione. In una Roma che schiera tre difensori nuovi su quattro (Piris, Balzaretti e Castan con Burdisso) e un nuovo centrocampista, che cambia allenatore e che aspetta che i suoi talenti esplodano definitivamente, la certezza e la bellezza è sempre lui. Si riparte dai suoi piedi, ancora una volta. Ed è una gran bella partenza.