
GASPORT (G. B. OLIVIERO) - I tifosi li chiamano per nome, come fossero giocatori: «John, Andrea». Sarà la giovane età, sarà l'abitudine a considerarli parte del mondo Juve anche quando non erano dirigenti, sarà che l'averci messo la faccia nel periodo più difficile della storia bianconera li ha resi familiari. Tra John Elkann,
Le polemiche Insieme al primo appuntamento ufficiale sono arrivate le polemiche e la decisione del Napoli di non partecipare alla premiazione: «Io sono stato a Londra per l'Olimpiade racconta John e credo che lo spirito dello sport sia quello olimpico. Abbiamo avuto tanti esempi di atleti italiani che si sono comportati nel rispetto delle regole, come il pugile Cammarelle. Quello è lo sport e bisognerebbe rifletterci a lungo». Tra le polemiche c'è la vicenda Conte, e qui John Elkann sta molto attento a sottolineare la totale estraneità del club: «Tutta questa storia non fa parte della Juventus: noi non vogliamo essere associati a una serie di vicende che non ci riguardano. Naturalmente portiamo avanti una linea di assoluta condivisione con i giocatori e con il mister, proprio per chiudere questa vicenda che è difficile e sgradevole. Sarebbe il caso di pensare a come deve funzionare la giustizia sportiva, ma siamo fiduciosi. Conte è un condottiero che si è distinto per le sue grandi capacità e va difeso». L'ultima polemica porta la firma di Zdenek Zeman, secondo il quale un allenatore squalificato a lungo non dovrebbe poter svolgere il suo lavoro nemmeno in settimana. In questo caso la risposta di John Elkann è un colpo di fioretto, uno di quelli che a Londra l'avranno entusiasmato: «Carrera in una partita ha vinto più che Zeman in una lunghissima carriera».
Agnelli Con il presidente della Juve il discorso scivola sull'aspetto tecnico: «Le sensazioni sono positive, la conferma viene da Pechino con la Supercoppa vinta più che meritatamente. Quello però è già il passato, noi guardiamo al prossimo trofeo». Inutile girarci intorno, i tifosi sognano la Champions: «Noi partecipiamo per vincere a tutte le manifestazioni. C'è grande concorrenza sia in Italia sia all'estero, ma abbiamo una squadra competitiva: quindi in Champions proviamo a sognare, in campionato dobbiamo ripeterci». Agnelli torna a ragionare anche sul caso Conte: «Per il secondo grado di giudizio non c'è alcun cambio di strategia, ma convinzione assoluta di ottenere la giusta giustizia».