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GASPORT (F. ODDI) - Notazioni in ordine sparso, dopo la conferenza stampa doppia, o meglio tripla, visto che Franco Baldini ha interloquito come e più dei protagonisti di Castan e Tachtsidis: nessuno ha detto «Sognavo di giocare con Totti». Anche se il greco ha citato De Rossi: «Con lui vicino potrò migliorare». In compenso Castan ha ricordato i «tanti grandi giocatori brasiliani che hanno indossato questa maglia», che peraltro si sono praticamente tutti presentati come ha fatto lui: ricordando gli illustri predecessori. Poi, l'obiettivo già centrato «Venire in Europa», e il prossimo: «La maglia della Nazionale, per giocare i prossimi Mondiali».
Affare low cost In attesa del Mondiale, il nome se l'è fatto vincendo Brasilerao e Libertadores: la Roma se l'è assicurato muovendosi per tempo, come per prenotare un volo low cost. «Grazie a Dio avevamo un accordo da ben prima che la Libertadores arrivasse alle fasi finali ha spiegato Baldini dove le sue prestazioni hanno avvalorato ancora di più le sensazioni che avevamo su di lui. È stata una trattativa un po' complicata perché il Corinthians avrebbe voluto prolungare il suo contratto, in scadenza il prossimo anno: è per questo che abbiamo potuto acquistarlo a 5 milioni, un prezzo relativamente basso. Siamo ben felici che un altro brasiliano dopo Aldair ricopra il ruolo di difensore centrale della Roma». Con tanti saluti a Juan, tesserato della Roma fino a un paio di settimane fa: dopo la rescissione, la damnatio memoriae. A cui si è sottratto proprio quello che gli ha fatto le scarpe, Castan: «Juan e Lucio sono sempre stati per me fonte di ispirazione, li ho sempre visti in azione con la Nazionale. Mi sarebbe piaciuto giocare con lui, gli auguro il meglio».
Qualcosa è cambiato Poi ha spiegato come giocava in Brasile: «Soprattutto in contropiede: aspettavamo l'avversario per poi ripartire». Gli hanno detto che non sarà esattamente la stessa cosa, dalla sua risposta è chiaro che ha già capito tutto: «Voglio aiutare gli attaccanti dando loro la tranquillità per cercare le giocate in attacco». Domanda su Rodolpho, accostato alla Roma in caso di cessione di Heinze: «Lo conosco da avversario, ci ho giocato spesso contro, è un buon giocatore».
Nessuna impressione Tachtsidis ha giocato solo contro Zeman, ma gli è bastato per trovarsi alla Roma. «Ce lo ha chiesto l'allenatore ha confermato Baldini, ma si sapeva già e noi siamo stati ben contenti di metterlo a sua disposizione. Col Verona ha fatto due gol, anche se nessuno bello come quello con lo Zaglebie Lubin, è al suo primo anno di A, gli andrà dato un po' di tempo per adattarsi». Per ora si è adattato cambiando ruolo e modo di giocare, e i risultati gli stanno dando ragione. «All'inizio della carriera, in Grecia, giocavo da trequartista, qui in Italia è diverso, e preferisco giocare davanti alla difesa. È un ruolo che mi piace tanto, e dove gioco meglio. Quando stavo a Verona non sapevo dell'interesse di Zeman, qui a Roma non mi ha impressionato nessuno». Ha detto proprio così, mentre Baldini lo ha paragonato a Redondo: «Per questo mancino che usa con disinvoltura, per la posizione in campo. Ma forse è un sacrilegio ora fare un paragone del genere». Forse. Ma forse anche Redondo non rimaneva impressionato da nessuno.