IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - Nonostante lautorevole parere del popolo romanista («De Rossi non si tocca») e quello altrettanto pesante di Zdenek Zeman («A me Daniele serve»), cè chi continua a pensare che Daniele De Rossi possa andare
Sarà forse perché su alcuni giornali britannici si continua a ipotizzare il trasferimento a cifre mostruose, per dirla alla Sabatini, magari riprendendo articoli di quotidiani italiani di qualche giorno fa. Solo che, chi scrive questo, continua a fare i conti senza loste, cioé senza De Rossi. Che, è bene chiarirlo per lennesima volta, non ha mai pensato di mollare Roma e la Roma per andare da Roberto Mancini. Anzi, mai avrebbe immaginato che, dopo aver scelto la Roma sei mesi fa quando era libero di andarsene dove voleva, qualcuno potesse pensare (trattare?) ad una sua cessione.
Beccarsi letichetta di non incedibile non può avergli fatto piacere. Di questo, e forse di molto altro, De Rossi parlerà oggi pomeriggio a Trigoria nel corso della sua prima conferenza-stampa della stagione. E, forse, si saprà se è stato lui a voler incontrare i giornalisti o se è stata la società a spingerlo a farlo.
Limmenso affetto che la gente giallorossa gli ha regalato/confermato domenica sera non gli ha fatto cambiare idea su niente, perché non doveva cambiare nessuna idea: nella sua testa non cè mai stata lipotesi di andarsene a Manchester. Se avesse voluto farlo, lo avrebbe fatto a febbraio.
Sarà interessante, al di là di tutto, sapere dalla sua voce del rapporto con Zeman, visto che quando Daniele era agli Europei non sono mancate piccole incomprensioni dialettiche con lallenatore boemo. Da quanto trapela, il rapporto tra Daniele e lintero staff di Zeman è ottimo: cè grande feeling e unità di intenti. Il boemo, del resto, gli ha affidato con fiducia le chiavi del centrocampo della Roma, precisando che talvolta potrebbe impiegare Daniele da intermedio come gli accade in nazionale. In questo caso, il centrale sarebbe Tachtsidis anche se in quel ruolo potrebbe giocare lamericano Bradley.