Lamela doppia Bojan

12/07/2012 alle 09:38.

IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - Il più, Erik Lamela, il meno Bojan Krkic. Uno vola, l’altro arranca. Almeno per adesso. Ovvio, è solo un dato, relativo ai risultati dei test fisici dopo una settimana di lavor

Con questo minutaggio Lamela ha superato il record di Eusebio Di Francesco, vero atleta della prima Roma di Zeman quando, l’attuale allenatore del Sassuolo, sui mille metri, aveva fatto registrare un tempo di 2’53’’. Se gli acquisti stentano ad arrivare o quelli in predicato di vestire la maglia della Roma non convincono troppi i tifosi, intanto c’è un Lamela sprinter a proporsi e a far sognare il popolo giallorosso e chi lo ha acquistato lo scorso anno. Tecnicamente non si discute e nessuno lo ha mai fatto, adesso Erik sta solo mostrando un lato che tanti ignoravano. E se continuerà così, Zeman avrà a disposizione un attaccante completo, fisicamente esplosivo. Deve solo cominciare a giocare di più per la squadra, in questo sarà aiutato dalle amichevoli che la Roma disputerà da qui in avanti.

Chi invece sta soffrendo la preparazione è Bojan che, un po’ come Lamela, deve capire cosa va fatto in campo con il pallone ai piedi, ma a differenza dell’argentino fatica a sostenere la cura Zeman. La soffre. Se Erik è il primo in assoluto, Bojan si ritrova spesso tra gli ultimi, ieri era affaticato e non ha effettuato le ripetute (in compenso il peggiore è risultato il suo amico Josè Angel con 3’47’’). «È la prima volta che lavoro così. La mia qualità fisica è ovviamente diversa, sono portato più per gli spazi stretti, sulla lunga distanza soffro. Ma l'estate serve a questo, a lavorare, ad arrivare pronto per inizio stagione», non ne fa un dramma, giustamente, Bojan.

 
Sa che queste sono piccolezze, per di più passeggere. Tempo di smaltire i carichi di lavoro, tutto sembrerà normale, e anche per lui si potrebbe aprire la stagione del riscatto. «L’ho detto il primo giorno che sono arrivato in Italia: non sarà facile assorbire il diverso modo di interpretare il calcio, poi ho provato a dare il meglio ed è andata come è andata. Credo di essermela comunque cavata, quando ho avuto la continuità ho fatto bene. Pensavo di giocare di più con Luis Enrique? Sì, ma ormai non ci penso più, oggi c’è un altro allenatore e devo dare il meglio. Il mio ruolo? Ho sempre giocato come punta centrale. Il non voleva riscattarmi, c'erano altre squadre. Io volevo rimanere qua, ora penso alla Roma e non ad altre squadre, darò tutto per i tifosi giallorossi. Vincere? È difficile, ma non impossibile. Se guardiamo l'anno scorso non c'è ottimismo, ma ci dobbiamo credere, dobbiamo credere in noi stessi».
 
Oltre al solito lavoro atletico (Greco e Perrotta si sono fermati, Dodò ha svolto un leggero differenziato), la squadra di Zeman nel pomeriggio ha effettuato una serie di esercitazioni tattiche, nelle quali si è messo in evidenza Borriello segnando un gol in rovesciata, e una partitella in famiglia, dove Bojan ha mostrato al pubblico e a Zeman qualche giocata di livello. Il problema per lo spagnolo è solo la disabitudine a questo tipo di lavoro. Passerà.