IL TEMPO (T. CARMELLINI) - Unidea, una suggestione, forse un sogno... almeno per il momento. La Roma del futuro, quella con passaporto americano, vuole tornare al centro di Roma. Tra le ipotesi al vaglio sul tavolo tecnico in piedi tra la società giallorossa e il Comune per la realizzazione del nuovo stadio cè anche quella di un
Cè da dire che, almeno al momento, l«idea Ostiense» (terreni di proprietà della famiglia Toti) non è nella short list stilata dalla Cushman & Wakefield, ladvisor scelto dalla società per la selezione delle aree idonee alla costruzione del nuovo stadio. I tempi? Molto più stretti di quello che era in programma, perché ora improvvisamente tutti hanno fretta: Alemanno in primis. Ieri il sindaco non si è nascosto sullargomento. «Il mese di luglio sarà decisivo per quanto riguarda lo stadio della Roma - ha detto - la società sta valutando siti dal punto di vista urbanistico, dei trasporti e del costo economico. Non anticipo nulla ma soluzioni interessanti ci sono e sono convinto che siamo vicini a una proposta della Roma che l'amministrazione potrà accogliere». Ma sullarea che il Comune preferirebbe il Delegato alle Politiche Sportive Cochi non fa mistero. «Consigliamo che sorga dove cè molta mobilità per quanto riguarda ferrovie, metropolitane o aree parcheggi. Massimina? Si va fuori strada. Da cittadino io consiglierei Tor di Valle». La partita è ancora tutta da giocare e sognare uno stadio al centro di Roma si può.