Inter e Julio ai saluti. Sarà Londra o Roma

26/07/2012 alle 09:40.

GASPORT (L. TAIDELLI) - Separato in casa. Julio Cesar, la saracinesca del triplete, vive un momento particolare e domani, al pari di Maicon e Pazzini, non sarà inserito nella lista da consegnare all'Uefa per i preliminari di Europa League. Malgrado un contratto in scadenza nel 2014, l'Inter già da maggio ha comunicato al portiere che non rientra più nei piani tecnici. E con il ritorno della squadra dal ritiro di Pinzolo, ad Appiano è iniziata una convivenza per

Indonesia e Curva Nord - Rapporti cordiali, ma resta il fatto che la società ha deciso di voltare pagina e trattandosi di un ruolo particolare ha derogato al «prima si vende, poi si compra», nuovo credo di un Moratti stufo di spendere negli anni scorsi senza che a fine agosto fossero stati ceduti gli elementi in esubero. Handanovic è arrivato a inizio luglio anche perché, se avesse avuto davanti Castellazzi e Belec, Julio non si sarebbe sentito ai margini. Perché è lì che si ritrova uno dei simboli dell'Inter vinci tutto, quello che ancora il 4 marzo scorso ribaltò lo spogliatoio nell'intervallo di Inter-Catania per scuotere i compagni sotto di due gol. Un lungo addio maturato anche per i problemi fisici accusati negli ultimi tempi. Non ultimo quel gomito a causa del quale il 22 maggio si era risparmiato una pesante tournée in Indonesia. Malgrado la società avesse appena spiegato a Julio come stavano le cose, lui il 26 maggio è andato alla festa della Curva Nord comunicando che sarebbe rimasto per rivincere tutto. Altro episodio che ha stizzito la dirigenza, messa in una situazione scomoda con i tifosi.



Stallo - La scelta rimane comunque tecnica e va rispettata: Handanovic è più giovane, guadagna un terzo ed è affidabile. Proprio i 4,5 milioni di ingaggio che percepisce Julio, 33 anni, rendono ora complicato trovare una soluzione. Con Lucio e Forlan l'Inter ha tracciato una linea: risoluzione del contratto, senza buonuscita. Senza perdere la speranza di monetizzare addirittura la cessione di quello che rimane uno dei portieri più affidabili al mondo, i nerazzurri sono pronti al braccio di ferro. Due stagioni in tribuna per Julio significherebbero addio al Mondiale 2014, che si gioca proprio in Brasile. Pur stupito e rattristato, lui non punta certo a prendere i soldi e starsene in tribuna. Ma, visto il suo profilo, serve una big e in Europa (in Brasile il mercato si è chiuso il 20 e al Palmeiras sono mancati sponsor e tempi tecnici) quasi tutti in porta sono coperti.

Restano aperte due piste che portano a Londra. Il Tottenham non intende spendere i 20 milioni che il Lione chiede per Lloris, quindi resta vigile sul brasiliano. Poi c'è l', con Wenger che predilige la linea verde, ma per un ruolo così delicato potrebbe puntare su un veterano. Il tutto senza dimenticare le soluzion italiane. Il Milan resta una suggestione, anche perché Julio e famiglia a Milano stanno benissimo, però i rossoneri dovrebbero cedere uno tra Abbiati e Amelia e sugli over 30 hanno comunque una politica per cui si rinnova solo di anno in anno. Poi c'è la Roma. I giallorossi non sono convinti di Stekelenburg e un pensierino - malgrado le smentite, lo stanno facendo. Ma, oltre a cedere prima l'olandese, poi chiederebbero all'Inter di pagare una parte dell'ingaggio. In fondo i nerazzurri risparmierebbero comunque. E Julio ritroverebbe il sorriso.