IL ROMANISTA (V. META) - Era andato sul dischetto con la responsabilità della fascia di capitano e la sicurezza di chi un rigore non lo sbaglia neanche in allenamento, con il portiere aveva scambiato appena uno sguardo, poi aveva appoggiato la palla agli undici metri e aveva calciato.
Diciotto anni compiuti un paio di settimane fa, è stato lui lultimo grande colpo di Pantaleo Corvino, che lha scovato in Lituania dove giocava nello vyturys Marijampole, la squadra della sua città, per portarlo a Firenze in prestito con diritto di riscatto. Fino a gennaio si è dovuto limitare agli allenamenti perché la Fiorentina non poteva tesserarlo, la prima partita ufficiale lha giocata contro la Juventus e da allora non è più uscito chiudendo la stagione in Primavera con quindici presenze in campionato fra fase a gironi e playoff. Solo in due occasioni ha preso due gol nella stessa partita (allesordio contro i bianconeri e poi in casa contro il Genoa, le partite più complicate del girone) e curiosamente quando è successo la Fiorentina non ha mai perso, anche se poi si è dovuta fermare a un passo dalle fasi finali cedendo solo ai calci di rigore contro il Varese. Con un rendimento così, il riscatto sembrava scontato: invece Daniele Pradè non era di questidea, Sabatini non se lè fatto scappare e da ieri Tomas è ufficialmente un giocatore della Roma, con un contratto di cinque anni. Oggi partirà per Riscone dove condividerà allenamenti e magari anche la stanza con laltro portiere del 94, Francesco Proietti Gaffi, e almeno fino a domenica, quando arriverà Stekelenburg, saranno loro due a dividersi con Lobont lonore e lonere di opporsi a Totti e Lamela. Dieci giorni che serviranno al giovane lituano per calarsi nella nuova realtà. Non che sia un tipo con problemi di ambientamento: a Firenze, tre mesi dopo il suo arrivo, si destreggiava con invidiabile disinvoltura non fra i pali del Poggioloni, ma sulle note del minuetto, con tanto di smoking nero per una serata di beneficenza. Ora che è in ballo con Zeman, non gli resta che ballare