CORSPORT (M. BASILE) - Steke è sordo da un orecchio, come l'ex compagno di Lebron James, Lance Allred, come lo era Carletto Orlandi, oro olimpico nel pugilato, come Rodney Marsh, ex del Fulham, ma quello che gli è successo al 24' del primo tempo contro la Danimarca c'entra poco con l'udito. Puoi dare la colpa alla spalla che lo tormenta, tra qualche mistero, da mesi
L'olandese, acquistato per 6,3 milioni più bonus (mai scattati) aveva giocato l'ultima partita con la Roma il 22 aprile, in casa della Juve, quando l'arbitro Bergonzi (che già l'aveva espulso nel derby) lo aveva mandato fuori dopo un fallo da rigore. Fino ad allora, ha confessato l'olandese, aveva giocato nonostante l'infiammazione alla spalla e l'uso di antidolorifici. Su questo aspetto, in realtà, c'è una sorta di mistero teologico, in ogni modo, forse con prudenza eccessiva, l'olandese ha deciso di non rischiare di saltare gli Europei per infortunio e non ha più giocato con la Roma. Su una cosa però sono certi nell'entourage di Steke: lui vuole restare alla Roma e ricominciare. Chiusa la stagione con 40 gol incassati in 29 presenze, il portiere è deciso a ripartire con Zeman. Ma prima, vuole pensare solo agli Europei, a cominciare dalla prossima sfida. Quella alla Germania, di una vecchia conoscenza: Miroslav Klose