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CORSPORT - Cantava Antonello Venditti ne «La Coscienza di Zeman», scritta negli anni in cui Roma si interrogava sul 4-3-3 alla ceca: «Allattacco vai, perché non cambi mai, il sogno è ancora intatto e tu lo sai, il sogno non si avvera quasi mai» . Zeman, anche ieri durante il saluto a Pescara, confermava che certi concetti sono im
I RISULTATI - «Sarebbe grave se Zeman non fosse maturato in tredici anni di vita vissuta» dicono a Trigoria i dirigenti che lo hanno scelto. Devessere vero, se il Pescara oltre a conservare numeri schiaccianti in attacco ha migliorato notevolmente la fase difensiva. Nelle ultime sette partite del campionato di serie B, tutte vinte e a conti fatti decisive, la squadra ha incassato soltanto 3 gol (segnandone 23, ma questo con Zeman è usuale). Merito di un pressing leggermente più basso, che non costringeva i difensori a tenere la linea allaltezza del centrocampo, ma una quindicina di metri più indietro. Non solo. Linserimento tra i titolari di Bocchetti, un terzino sinistro più difensore che incursore, ha garantito una protezione maggiore al Pescara quando la palla veniva persa. Mentre a destra la squadra continuava a spingere furiosamente, con Zanon e Balzano che si sono alternati nel ruolo di esterno basso, dallaltra parte cera più copertura e quindi la possibilità di chiudere con meno affanno gli spazi grazie a unimprovvisata linea a tre.
LA SOSTITUZIONE - Addirittura, in tre partite diverse, Zeman ha rinnegato il 4-3-3, «il modulo migliore per occupare gli spazi del campo» . E successo negli spezzoni del secondo tempo contro Juve Stabia, Torino e Sampdoria, nei quali ha sostituito un attaccante con un centrocampista, per passare a un 4-4-2 che consentisse alla squadra di soffrire meno sulle fasce. Mai visto con Zeman, negli Anni 90.
LA DIETA - Laltra novità è lelasticità nel rapporto con la squadra. Cè un maestro, non un sergente, che ha saputo aggiornarsi nel corso degli anni molto più di quanto si possa credere, che è stato in grado di ascoltare i consigli, che ha reso la preparazione atletica più omogenea. Un esempio: per molti anni Zeman ha utilizzato i primi tre giorni di ritiro estivo per eliminare dai corpi dei giocatori le scorie della vacanze. Si potavano mangiare solo acqua, patate e verdure lesse. A Pescara invece Zeman ha introdotto delle regole, a tavola e non solo, ma senza esagerare con le imposizioni. E anche gli allenamenti, per quanto duri, sono più umani. Nella Roma questa evoluzione gli verrà molto utile.