Il calcio è molto malato e tutti se ne fregano

22/06/2012 alle 10:21.

IL ROMANISTA (M. BIANCHINI) - Sembra giusto in questi giorni dedicare pagine di giornali alla Nazionale di calcio, o accettare volentieri il fiume di trasmissioni televisive riservate agli azzurri. Gli uomini di Prandelli sono attesi da una platea di almeno 20 milioni di telespettatori, tutti ardentemente proiettati sullo scontro di domenica contro l’Inghilterra. Bene, esultiamo. Ma i

Quasi nessuno ci ha fatto caso. Merita di essere riproposta. In una intervista rilasciata a "Yahoo Sport", l’ex centrocampista afferma: «Nell’ultima partita importante per il Parma , eravamo in corsa per il titolo e si decise il pari nell’intervallo, di comune accordo. Io non capivo e dissi: voi siete tutti matti , si può vincere. Mi sentii rispondere: in Italia si fa così, lascia stare». La gara in questione riguarda Parma- giocata il 18 maggio 1987, finita con il risultato di 1-1. Nella ripresa Bravo "il quale non aveva capito", rimase in panchina e al termine della stagione fu ceduto al Lione. Le ombre che si riferiscono alla , continuano a suscitare parecchie perplessità. Sia chiaro, parliamo di ombre e non di fatti. Esiste un inconfutabile articolo del regolamento disciplinare della FIGC in cui viene fatto esplicito divieto a qualsiasi tesserato di scommettere sulle partite del campionato italiano o di altre gare organizzate dall’UEFA. Sentite cosa scrisse in proposito Beppe Severgnini sul Corriere della Sera: «Se l’ha fatto Buffon, egli va radiato, se invece l’ha fatto qualcun altro, va compatito». Parole di Beppe , a torto o a ragione. Però viene da chiedersi che significato ha quell’articolo del regolamento disciplinare, vedendo che Buffon è regolarmente in campo a difendere i colori nazionali. Come la gente si domanda per quale motivo un poveraccio che non conta nulla viene chiamato urgentemente in procura, mentre l’allenatore della si gode tranquillamente le vacanze. Auguriamo al tecnico bianconero di poter dimostrare la sua estraneità. Ma disturba un po’ quel "due pesi e due misure". Come disturba l’immagine che stiamo esportando all’estero, esemplificata dall’intervista ad un signore del calcio come Wenger , apparsa su "La Repubblica". Alle voci di un possibile trasferimento i Italia di Van Persie , egli ha risposto «I big non hanno motivo di venire da voi, il calcio italiano è a pezzi e sempre più malandato». Dott. Palazzi , a lei e al tribunale sportivo, il compito di smentire Wenger e tanti altri, purtroppo, che la pensano come lui.