"Il biscotto mi fa schifo"

27/06/2012 alle 10:26.

IL ROMANISTA (C. FOTIA) - Il Quirinale, per prassi consolidata, non risponde alle lettere aperte che vengono rivolte al Presidente. Ciò non vuole dire che queste non vengano lette. Nel caso di quella che gli abbiamo rispettosamente inviato ieri, è stata “letta e valutata con attenzione”. Esattamente quel che volevamo, poiché il solo fatto che il Presidente sia stato informato dal tentativo di biscotto che i vertici della Figc vorrebbero confezionare con Michel Platini

Sono perfettamente d’accordo con il nostro amico Antonio Padellaro: anche a me piace che la Roma conquisti sul campo i suoi obiettivi. Qualora tuttavia dovesse accadere che la Roma fosse ammessa “d’ufficio”, sarebbe semplicemente il portato naturale dell’applicazione delle regole esistenti e non del loro stravolgimento per favorire i club coinvolti nelle inchieste. E’ talmente chiaro che solo chi è abituato a pensare che le regole si fanno e si disfano a seconda delle convenienze non lo capisce. Non festeggeremmo, ma la Roma non avrebbe rubato nulla. Immorali sono coloro che hanno truccato le partite, offendendo i sentimenti di milioni di sportivi e di centinaia di calciatori per bene, non chi da questo schifo è fuori. Qualche altro povero di spirito ci accusa di aver disturbato il Presidente della Repubblica per un’inezia, in un momento drammatico della crisi del paese. A parte il fatto che a giudicare se abbiamo arrecato o meno disturbo dovrebbe essere il Quirinale e siamo certi che così non è, se usassimo questo metro di giudizio il Presidente non dovrebbe occuparsi affatto di calcio e invece, giustamente, lo fa, non facendo mancare il suo sostegno ai nostri ragazzi che domani affronteranno il difficilissimo match contro la Germania. Un paese è unito quando sa condividere delle passioni e si unisce ancor di più, anche nei momenti drammatici, quando il calcio e lo sport in generale, ci offrono l’occasione di sentirci italiani con orgoglio, di identificarci con la classe e le facce pulite di Pirlo e . Quando ci racconta fatica, onestà, sacrificio, lealtà e coraggio. Noi vogliamo che sia quest’immagine bella del nostro movimento calcistico a fare il giro del mondo non quella delle farmacie, dei campionati falsati, delle partite comprate e vendute. Usi il pugno di ferro, presidente Abete, come promesso all’inizio dello scandalo, gliene verrà solo onore. Per lei e per l’Italia.

P.S.: Alcuni soloneggiano sul fatto che l’Italia riposa due giorni meno della Germania e gridano allo scandalo attaccando la Uefa. Parlano di “Trappola per l’Italia”. Sarebbero molto più credibili se s’indignassero oltre che per le trappole anche per i biscotti.