LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - «Tra tre-quattro giorni annunceremo l´allenatore». È quasi arrivata al capolinea la telenovela legata alla panchina della Roma, tra tanti depistaggi e pochissime notizie certe. Zeman ha ormai superato tutti,
«Le percentuali che Zeman possa allenare la Roma sono rilevanti, ma dobbiamo mettere a posto tutti i tasselli - l´ammissione di Sabatini, che ha ieri attirato su di sé le attenzioni dei cronisti per lasciar lavorare in tranquillità Baldini - qualora fosse lui, sarà una scelta a prescindere dagli umori della piazza e sarebbe un segno di continuità perché lavora su un pensiero di calcio che è comune a Luis Enrique». Una linea di continuità che sarebbe stata tra le preferite già dall´inizio, da quando lo spagnolo ha comunicato di voler lasciare.
Zeman era nella rosa dei preferiti da subito, insieme a Montella e Villas Boas, ma, contattato qualche settimana fa, avrebbe cortesemente risposto: «Prima porto il Pescara in A, poi tratto con la Roma». E ora, a un passo dalla chiusura della trattativa, l´idea che torni il Boemo sembra infiammare i tifosi, soprattutto uno zoccolo duro da sempre fedele e pronto a schierarsi nuovamente con lui. Bel gioco e battaglie al Palazzo, la città giallorossa sembra pronta a ricominciare, dando ragione a una scelta definita "furba" e capace di spostare l´attenzione su un personaggio dalla fortissima capacità attrattiva. Nelle prossime ore lo scenario sarà ancora più delineato e nitido e si potranno davvero tirare le somme.