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IL ROMANISTA (V. META) - Il sorriso e i modi sono quelli delle occasioni ufficiali, ma quando ripensa al Varese gli brillano ancora gli occhi. È stato un anno intenso per Federico Viviani, dallesordio in Serie A allUnder 21 passando per una Coppa Italia sollevata allOlimpico, e n
«A Montella devo moltissimo - dice Federico -, lui è stato il primo a farmi allenare con la prima squadra e per questo gli sarò per sempre riconoscente. Ho lavorato con lui per qualche mese, non so come andrà a finire e se davvero verrà ad allenare la Roma, queste sono questioni che riguardano solo la società. Però se dovesse tornare Montella, io sarei contento». Per il centrocampista la stagione non è finita con il rompete lultimo allenamento di Luis Enrique, anzi si può dire che proprio allora sia entrata nel vivo, visto che è tornato a lavorare con la Primavera, impegnata in un richiamo di preparazione in vista delle finali scudetto. Il sorteggio ha riservato ai campioni dItalia la sfida nei quarti con la stessa avversaria della finale di Pistoia e anche se è passato quasi un anno, Viviani ancora si illumina quando ricorda quella notte: «Il Varese ci riporta alla mente belle sensazioni, lo scudetto dello scorso anno è stato bellissimo, anche se sappiamo che questanno troveremo una squadra diversa e che sarà unaltra partita».
Cambieranno i protagonisti, non Viviani, pronto a indossare nuovamente la fascia di capitano per guidare ancora una Primavera con cui questanno ha già disputato due finali: «Loro sono senzaltro una buona squadra e la vittoria sulla Fiorentina ai playoff lo testimonia. Quando abbiamo saputo che giocheremo ancora contro di loro non ci siamo detti niente di particolare, certo è curioso ritrovarli subito ma arrivati a questo punto, pescare unavversaria piuttosto che unaltra non avrebbe cambiato granché le cose per noi. Andiamo alle fasi finali consapevoli del fatto che tutte le squadre che sono arrivate fin qui sono di alto livello, quindi non avevamo nessun tipo di preferenza. Noi andremo a giocarcela per cercare di bissare il successo della scorso anno». Di certo quello che tra otto otto giorni tornerà a sfidare il Varese sarà un Viviani diverso, con ben altre certezze rispetto al ragazzo che si era appena affacciato in prima squadra. Lavventura di Gubbio sarà il suo passo daddio con la Primavera e Federico vuole essere perfetto: «Non ho tempo di essere stanco, abbiamo troppo da fare». Il tempo di fare un salto al Museo delle Cere per una foto accanto alla staua del Capitano, e il capitano è già pronto per tornare in campo.