L'americanizzazione della Roma sta dando i suoi frutti

03/05/2012 alle 11:40.

MLSSOCCER.COM - Un anno fa, quando Thomas DiBenedetto ed i suoi partner hanno comprato la Roma, i tifosi del club italiano si erano mostrati diffidenti.

 "Io penso che DiBenedetto e questi ragazzi hanno visto la Roma come una squadra sottovalutata", ha detto Gabriele Marcotti, giornalista sportivo che ha collaborato con il Times. "Nella Serie A il club è al di sotto le sue potenzialità."  La Roma ha vinto solo tre Scudetti, l'ultimo nel 2001, e non ha mai vinto in Europa. Questo è sulla lista delle cose da fare di DiBenedetto, naturalmente. Lui ha detto di voler "fare di Roma uno dei migliori club al mondo, capace di vincere Scudetti ogni anno e di lottare ogni anno per la ". C'è da considerare tutti questi elementi come delle nozioni romantiche di proprietà. I proprietari non hanno comprato la Roma per la gloria o per americanizzarla, ma semplicemente per fare un "Roma business". Di Benedetto però deve ancora riuscire nel suo desiderio di portare un giocatore americano a Roma.
 
I sostenitori giallorossi inizialmente non l'hanno presa bene, come spesso gli succede. Il club ha anche provato ad organizzare velocemente un paio di amichevoli, ma gli altri club avevano già le agende piene. Da allora, praticamente tutto è in divenire. La Roma giocherà tre amichevoli negli Stati Uniti quest'estate. Il 25 luglio contro il LIverpool al Fenway Park di Boston è l'unica data certa, ma sono già in piedi trattative per sfidare la Lazio a New York e il Fulham di Dempsey a Chicago. 
 
Non potranno raggiungere gli obiettivi sognati, ma la  Roma è comunque al lavoro. Dopo quasi 20 anni di alti e bassi sotto la gestione della famiglia Sensi, il club sembra essere sulla strada giusta. Mentre i precedenti proprietari hanno portato la Roma in bacheca lo Scudetto 2000-01 e due Coppa Italia, allo stesso tempo hanno anche accumulato un debito di  400 milioni di dollari, a causa di spese sbagliate e di un sottoutilizzo delle loro risorse. "Ci sono alcune cose dal punto di vista del business che sono estranee alla maggior parte dei club italiani", aveva detto alla BBC DiBenedetto la scorsa estate.
 
Non ci sarà più nulla di tutto questo. La vera priorità della nuova proprietà era far quadrare i conti, con l'obiettivo di aumentare le entrate del 30 per cento nei primi cinque anni. E la tourneè in America è solo il trampolino di lancio per le idee di business e di espansione negli Stati Uniti. Dopo che a giugno scadrà l’accordo quadriennale con il Chelsea, la Roma diventerà il club ufficiale dell'ESPN World Wide World of Sport di Orlando, Florida, almeno fino al  2018, e allo stesso tempo potrà sfruttare le opportunità commerciali offerte dal parco tematico Disney. Tralasciando le ovvie opportunità date dall’accordo con questi due colossi dell’intrattenimento, la Roma sarà il primo club di Serie A a svolgere la preparazione  in America.
 
E anche i progetti a Roma hanno tinte a stelle e strisce. Forse la più grande sfida è la costruzione di nuovo stadio, per il quale Roma ha già arruolato la Cushman & Wakefield. società di Chicago, per scegliere i siti proposti. L’architetto Dan Meis, che ha progettato il Philadelphia Lincoln Financial Field e o Staples Center di Los Angeles, è al lavoro sul progetto. La capolista è attualmente l'unica squadra italiana ad avere un proprio impianto. Con uno stadio di proprieta la Roma non solo si sbarazzerebbe dello Stadio Olimpico, impianto fatiscente e poco agevole per i tifosi, ma potrebbero aumentare le entrate del 500 per cento. "Sono stati molto intelligenti nel loro percorso", ha detto Marcotti. "Il Franco Baldini è, a mio parere, una delle persone più intelligenti a qualsiasi livello. E sta facendo molto bene nel coinvolgere i tifosi in questo intero processo".
 
Così, mentre il nazionale americano Bradley per il momento resta altrove e le ipotesi, forse naïve, di cambiare il logo della Roma sono state rapidamente accantonate, DiBenedetto & Co. sono a buon punto nel rivitalizzare le finanze e la levatura del club, anche dall’altra parte dell’Oceano. Non torneranno in , ma se i nuovi proprietari continueranno a far levitate i guadagni non passerà molto prima di arrivare al livello di Chelsea e Bayern Monaco.