La Procura vuole interrogare Buffon sulla frase «due feriti meglio di un morto»

30/05/2012 alle 11:34.

CORSERA (C. DEL FRATE) - Indagati eccellenti e testimoni che non sono da meno. Assieme alla verità di Antonio Conte, Stefano Mauri e degli altri big del campionato messi sotto inchiesta per il calcio scommesse, la Procura di Cremona sta pensando di sentire come «persone informate dei fatti» anche altri protagonisti del mondo del

Nei confronti di ieri sono emersi altri elementi indiziari, inseriti in un rapporto dello Sco di Roma che elenca le otto partite dei toscani sotto la lente dell’inchiesta: sono i match con Novara, Varese, Torino, AlbinoLeffe, Ascoli, Piacenza, Modena e Sassuolo. Secondo i racconti di Filippo Carobbio, l’allenatore sarebbe stato pienamente consapevole del «tarocco» col Novara e con l’AlbinoLeffe: «La decisione fu presa durante la riunione tecnica...era presente anche l’allenatore ». Il rapporto getta ombre anche sul Torino: l’altro pentito racconta di essere stato contattato dall’attaccante granata Pellicori «che mi chiese se c’era la possibilità di concludere un accordo per un over con un pareggio che sarebbe andato bene a entrambe le squadre. Penso che Pellicori fosse d’accordo con alcuni suoi compagni». La partita finirà 2-2. «Prima ancora di entrare negli spogliatoi— ricorda invece Carobbio a proposito di quel giorno—cercammo subito di metterci d’accordo con gli avversari. I miei compagni mi dissero che l’accordo era stato raggiunto». Ieri a Cremona è arrivato Antonio De Rensis, legale del mister bianconero: «Di fronte ad accuse come queste — ha dichiarato — un innocente reagisce suicidandosi o arrabbiandosi di brutto. Vi posso garantire che in questo momento Antonio è molto, ma molto inc...to!».

Ottimista sul futuro è anche il difensore di un altro indagato eccellente, Bobo Vieri, l’avvocato Danilo Buongiorno: «Le accuse sono inconsistenti, Vieri ne uscirà pulito». L’ex bomber si trova in vacanza in Messico e ha appreso al di là dell’oceano le novità sul suo conto: di conseguenza la polizia non ha potuto eseguire la perquisizione nei suoi confronti. Ieri intanto è partito il «round» di interrogatori di garanzia da parte del gip Guido Salvini. Ivan Tisci, scommettitore, è stato l’unico a respingere le accuse. Ampie ammissioni sono arrivate invece da Paolo Acerbis, di Grosseto e Vicenza e da Vittorio Gatti, «pony express» per conto degli zingari. Quest’ultimo, autotrasportatore di professione, ha ammesso di aver compiuto due viaggi — a e a Bari — per consegnare il denaro necessario alla corruzione dei giocatori e ha già ottenuto la libertà. Acerbis ha confermato le combine degli incontri che lo riguardano e si è detto pronto a parlare anche col procuratore della Federcalcio Stefano Palazzi.