IL ROMANISTA (M.IZZI) - (Ricostruzione realizzata sulla scorta del testo della sentenza del 20 aprile 2000 depositata presso la Corte di Assise di Firenze) Il derby più fortunato della storia è stato quello del 24 ottobre 1993 terminato sul risultato di 1-1. Quel giorno i romanist
Le stragi, i treni che saltano in aria, le bombe che esplodono nelle piazze e sugli aerei sembrano sempre lontani, immensamente distanti, fatti dolorosi che si può allontanare voltando lo sguardo altrove. Non è così, se le si ignora, se non si prova a capire e a dare il proprio contributo per cercare di cambiare le cose, le bombe ti scoppiano in faccia, anche mentre stai andando a vedere una partita di calcio. La decisione di piazzare la bomba venne presa in un villino a Misilmeri prima del giugno 1993. In quel mese, infatti, erano già iniziati i sopralluoghi nellarea dellOlimpico, come dichiarato da Antonio Scarano. Uno di questi venne compiuto il 6 giugno, data in cui si disputò RomaUdinese. Nei giorni precedenti al derby del 24 ottobre in un garage di Palermo si provvide a preparare lauto bomba. Si trattava di una Lancia Thema. Negli atti processuali si legge: « ( ) era stata rubata su commissione, erano stati abrasi i numeri del telaio e del motore e sostituiti con quelli di unaltra dello stesso modello, era stata munita delle targhe e dei documenti di questultima; inoltre Giacalone aveva predisposto degli spessori cioè un sistema capace di evitare che gli ammortizzatori flettessero troppo, così da indurre a sospetto, sotto il peso dellesplosivo. Spatuzza si accorse che sul parabrezza era stato applicato, per evidente disattenzione di Giacalone, un portabollo con stampigliata la dicitura dellagenzia di assicurazione di Mangano, e provvide, vantandosi della propria accortezza, a eliminarlo».
Lesplosivo, a forma di rotoli, probabilmente TNT, venne portato a Roma a bordo di un furgone arancione con la scritta ACEA, targato Roma Y38754 e quindi sistemata nella macchina. Allincirca unora e mezza prima dellinizio della gara la Lancia Thema venne parcheggiata davanti alla caserma dei Carabinieri adiacente allaula bunker di Via dei Gladiatori, proprio in coincidenza della transennatura che era stata installata per lesecuzione di alcuni lavori di scavo. Sul posto cerano già Gaspare Spatuzza e Francesco Giuliano. Le due squadre, arrivando con il pullman sarebbero passate a pochi metri. Dopo aver parcheggiato la macchina, le chiavi vennero gettate e lartificiere, Salvatore Benigno, si preparò a far detonare lordigno per mezzo di un telecomando. A questo punto la fortuna di cui parlavamo, entra in azione perché linnesco, per un vero miracolo fa cilecca e il tritolo non esplode. Il commando a questo punto ha un problema non da poco, quello di far sparire il tutto. Salvatore Grigoli ha dichiarato che: «Giacalone gli riferì anche che avevano cercato di spostare lautobomba (Lo Nigro (Cosimo), dopo averla piazzata, aveva gettato via le chiavi), prima da soli e poi con laiuto di un ladro di macchine chiamato da Scarano, ma senza riuscire nellintento, che erano stati notati da un carabiniere in servizio nelle vicinanze allontanato con un pretesto, che la vettura era stata rimossa con un carro attrezzi da un amico di Scarano e infine demolita».
Fu così che quella sera potemmo continuare a parlare di calcio, del gol di Piacentini, dei rimproveri per lesultanza di Di Mauro . fortunatamente la festa del derby era rimasta tale, senza tramutarsi in una tragedia. Quel 24 ottobre 1993 anche Francesco Totti tornò a casa e sfilò davanti alla Lancia Thema con il suo carico di morte. Oggi ci rende orgogliosi vederlo aderire ad uniniziativa come questa, di sostegno allazione di quei magistrati che giornalmente si battono per cercare di trasformare lItalia in un paese normale.