LEGGO (F. BALZANI) - «Aspettare è ancora unoccupazione. È non aspettare niente che è terribile». Non cè aforisma migliore di quello di Cesare Pavese per esprimere lo stato danimo di Vincenzo Montella. LAeroplanino è stanco e innervosito da unattesa imprevista che potrebbe risolversi con un nulla di fatto.
Dubbi che non avrebbero avuto Lazio e Inter (a marzo) e che oggi non hanno Palermo, Fiorentina e Napoli. Società pronte ora a sfruttare la voglia di rivalsa che ha Montella. «Per la Roma ho una debolezza», aveva però confidato Vincenzino. Oggi a essere debole comincia a essere la sua pazienza minata ancor di più dal ritorno di fiamma per Villas Boas, ma soprattutto per Bielsa. Montella è stato messo infatti in stand-by in attesa del week-end quando il Liverpool deciderà se rinunciare o meno al portoghese (virando su Martinez) la cui candidatura però continua a essere smentita da Trigoria.
Più forte in questo momento sembra la candidatura di El Loco che domani giocherà la finale di Coppa del Rey col Barça prima di decidere con la dirigenza del Bilbao il suo futuro (ha il contratto in scadenza). Entrambi rappresenterebbero la prosecuzione ideale del progetto tattico messo in piedi da Lucho questanno. Ci sono però alcune controindicazioni che potrebbero spostare la lancetta verso un illustre mister X. Villas Boas infatti, pretenderebbe un contratto da 3,5 milioni a stagione mentre Bielsa non ha alcuna esperienza in Italia.
Prima scelta dei tifosi resta invece Zeman che domenica prossima a Pescara sarà festeggiato da una delegazione giallorossa. Proprio quel giorno, il 15˚ dalladdio di Luis Enrique, la Roma potrebbe annunciare il nuovo allenatore